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Effetti del caldo eccessivo e prolungato sul corpo umano: come difendersi?

Ondate di calore che da giugno attanagliano l'Italia in una morsa di afa e umidità possono avere conseguenze sull'organismo, a volte anche molto gravi

Inserito da (Admin), domenica 31 luglio 2022 18:49:56

Lo stiamo sperimentando in prima persona: le ondate di calore che da giugno attanagliano l'Italia in una morsa di afa e umidità possono avere conseguenze sull'organismo, a volte anche molto gravi.
La termoregolazione è il sistema messo in atto dal nostro corpo per aumentare o diminuire la produzione o la dispersione del calore in funzione delle condizioni esterne, in modo che la temperatura interna si mantenga costante, attorno ai 37°C. In estate, per adattarsi alle temperature elevate, la termoregolazione interviene attraverso quattro meccanismi: incrementando la sudorazione, dilatando i vasi sanguigni, alzando la frequenza del respiro e diminuendo l'appetito.

Tuttavia, quando il caldo è eccessivo e i tassi di umidità sono elevati e, a maggior ragione, quando si verifica un'ondata di calore questo meccanismo può andare in tilt, per cui possono subentrare diversi problemi come crampi, stanchezza, svenimenti, gonfiori, difficoltà di respirazione, disidratazione.

  • Il colpo di calore consiste in un aumento anomalo della temperatura corporea, che può sfiorare i 39-40°C. Possono comparire disturbi come confusione mentale, nausea, vomito, crampi e arrossamento cutaneo. Se non si interviene tempestivamente possono subentrare agitazione, aggressività, cefalea, perdita di coscienza, diminuzione della pressione arteriosa, pallore cutaneo e brividi di freddo.
    In presenza di un colpo di calore, portare la persona interessata in un luogo fresco e ben ventilato, raffreddare fronte, inguine, ascelle e nuca con acqua, invitarla a bere e chiamare i soccorsi.

     

  • Il colpo di sole si verifica in seguito a un'esposizione prolungata ai raggi del sole che può provocare ustioni, pallore, debolezza, crampi allo stomaco, nausea, vomito, febbre alta, stordimento e mal di testa. In questo caso si interviene portando la persona al fresco e rinfrescandola.

     

  • La vasodilatazione è uno dei meccanismi messi in atto dal nostro organismo per affrontare il caldo eccessivo. Tuttavia può provocare, specie nei soggetti ipotesi, un abbassamento della pressione, con tutta una serie di sintomi, come stanchezza, mancanza di forze, scarsa resistenza agli sforzi fisici, gambe che tremano, difficoltà visive, vertigini e capogiri, difficoltà a concentrarsi e a mantenere l'attenzione, svogliatezza e nausea.
    In questi casi è essenziale bere molti liquidi per ristabilire il giusto apporto di sali minerali persi con la sudorazione. Se la persona interessata ha uno svenimento, portarla in un luogo fresco, liberarla da abiti o accessori troppo stretti, bagnarle la fronte con un panno fresco e alzarle le gambe per favorire il ritorno del sangue al cuore.

     

  • La sudorazione è uno dei meccanismi di termoregolazione. Se le temperature sono molto elevate, di conseguenza aumenta anche la quantità di sudore: a questa quantità di acqua si aggiunge anche quella persa tramite la respirazione e l'urina, altri due sistemi usati per eliminare il calore. Ecco perché, se non si reintegrano le perdite, si rischia di andare incontro a disidratazione, che può manifestarsi con secchezza prima della bocca, poi di pelle e mucose, e successivamente con affaticamento, mal di testa, intolleranza al calore, arrossamento della pelle, crampi muscolari, perdita di appetito, apatia, diminuzione dell'attenzione e della memoria.
    In caso di disidratazione è fondamentale reintegrare i liquidi persi bevendo.

     

  • Fisiologicamente, il nostro organismo non è preparato a sopportare per troppo tempo temperature superiori ai 35°C: diversi studi, infatti, dimostrano che quando il calore fiacca l'organismo, le sue prestazioni in vari campi calano, con una conseguente diminuzione della produttività; inoltre, il troppo caldo viene connesso, secondo recenti esperimenti, a un aumento dell'aggressività e a minori abilità cognitive.

     

Regole per non correre rischi:

  • non uscire nelle ore più calde della giornata, se non strettamente necessario;
  • tra le 11 e le 18 evitare di praticare sport, camminare all'aperto e fare eccessivo movimento: quando si fa uno sforzo, il corpo produce calore, rendendo ancora più difficile la termoregolazione;
  • coprirsi il meno possibile, specialmente al chiuso, dove si è al riparo dai raggi solari. All'esterno, indossare indumenti larghi e leggeri e proteggere la testa con un cappellino;
  • non bere meno di 1,5 litri di acqua al giorno, anche se non si ha sete;
  • seguire una dieta leggera, che non impegni troppo l'apparato digerente, prediligendo frutta e verdura, meglio cruda o poco cotta, che sono ricche anche di acqua;
  • fare bagni e docce con acqua tiepida oppure bagnare viso e braccia con acqua fresca.

Fonte: Il Vescovado

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