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Il fico d'India tiene a bada glicemia e sovrappeso. Buon rimedio a stitichezza

Inserito da (redazionelda), sabato 15 settembre 2018 11:26:12

di Valentina Di Giovanni*

Il fico d'India (Opuntia ficus-indica L.) è una pianta che appartiene alla famiglia delle Cactaceae, la stessa del cactus. Si tratta quindi di una pianta grassa, originaria del Messico, ma molto diffusa anche nel Mediterraneo: in Italia la troviamo soprattutto in Sicilia, Calabria e Campania. La pianta del fico d'india può raggiungere i tre metri di altezza, i suoi frutti sono di colore giallo-arancio dalla forma allungata e sono ricoperti di spine: è nota infatti la difficoltà di raccoglierli e pulirli senza guanti. La polpa del fico d'India è succosa e contiene molti semi, ma è ricca di acqua, minerali e vitamine, le proprietà dei fichi d'India sono infatti davvero tante, anche se questo frutto si trova poco sulle nostre tavole: è diuretico, lassativo, aiuta a dimagrire ed è ottimo contro il diabete grazie all'alto contenuto di fibre che aumentano il senso di fame e aiutano ad assimilare meno zuccheri.

I fichi d'India sono ricchi di vitamine, in particolare la vitamina C e la B3 (niacina), sali minerali come potassio, calcio e fosforo e fibre, soprattutto fibra viscosa che favorisce il transito intestinale.

Inoltre donano energia grazie alla presenza di fruttosio e contengono una buona percentuale di antiossidanti. Sono frutti poco calorici, 100 grammi apportano infatti al nostro organismo circa 55 calorie. Le proprietà di questo frutto, consumato sin dai tempi più remoti principalmente nel Sud dell'Italia, sono molteplici: combattono la stitichezza e tengono a bada glicemia e sovrappeso: i fichi d'India contengono quindi molte fibre (5 grammi ogni 100 di prodotto): parliamo in questi casi del frutto di stagione quando è maturo, il frutto acerbo, invece, svolge un'azione astringente, utile in caso di diarrea. Le fibre, inoltre, aumentano il senso di sazietà aiutandoci a mantenere il peso forma, anche perché contengono poche calorie, solo 53 per 100 grammi di prodotto, inoltre permettono di assimilare meno sia i grassi che gli zuccheri tenendo sotto controllo sovrappeso e glicemia. I frutti freschi, inoltre, aiutano anche a ridurre il colesterolo cattivo (LDL) nel sangue aumentando quello buono (HDL).

Stimolano la diuresi e depurano il fegato. I fichi d'India offrono al nostro organismo altri benefici importanti: favoriscono la diuresi, aiutandoci ad eliminare tossine e liquidi in eccesso, aiutando a combattere ritenzione idrica e cellulite. Inoltre riducono il rischio di calcoli renali, favorendone, in alcuni casi l'espulsione, quando già presenti. Anche il fegato usufruisce dei benefici di questi frutti: gli antiossidanti contenuti nei fichi d'India, infatti, proteggono il fegato dai danni provocati da sostanze tossiche. Recentemente, nel Dipartimento di Medicina di New Orleans (Stati Uniti) è stato dimostrato un possibile effetto nella diminuzione dei sintomi che seguono l'intossicazione alcolica. Anche l'azione antiossidante del fico d'India è stata dimostrata da uno studio svolto nel Dipartimento di Farmaceutica, Tossicologia e Chimica Biologica dell'Università di Palermo, e nel Dipartimento di Farmacia dell'Università di Gerusalemme: la betanina e l'indicaxantina sono le due sostanze antiossidanti responsabili dell'azione anti-radicalica. Anche le attività diuretiche e citoprotettrici hanno un fondamento di verità: queste azioni attribuite al fico d'India sono state valutate dal Dipartimento Farmaco Biologico della Facoltà di Farmacia dell'Università di Messina: precisamente, l'attività diuretica è potenziata dall'infuso del frutto e non dal fiore. Inoltre questi frutti svolgono un'azione antiossidante e donano energia: essendo anche ricchi di antiossidanti aiutano a combattere l'azione dannosa dei radicali liberi, rallentando l'invecchiamento delle cellule.

Proteggono lo stomaco e aiutano a combattere la tosse: grazie alle mucillagini, che proteggono la mucosa gastrica e sono in grado di rigenerarla in poco tempo. Inoltre questo frutto si è rivelato un ottimo rimedio contro la tosse, grazie ai flavonoidi in esso contenuti. Il modo migliore è mangiare il frutto crudo quando giunge alla giusta maturazione, già dal mese di settembre. Può essere anche utilizzato per la preparazione di macedonie, oppure come spuntino spezzafame, ottimo anche per tenere sotto controllo la fame nervosa, magari accompagnato da uno yogurt. Eccedere nel consumo dei fichi d'India può provocare comunque effetti indesiderati a tutto l'apparato gastrointestinale.

*biologa e nutrizionista

Fonte: Il Vescovado

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