Tu sei qui: Salute e BenessereSanità, anche al “Ruggi” di Salerno arriva Inclisiran, il nuovo farmaco contro l’ipercolesterolemia
Inserito da (PNo Editorial Board), lunedì 24 ottobre 2022 11:46:00
Si chiama Inclisiran ed è il nuovo farmaco innovativo per il trattamento dell'ipercolesterolemia, adottato anche al Centro Dislipidemie dell'Ospedale "Ruggi" di Salerno.
Il farmaco, già registrato dall'Aifa, è riservato ai pazienti ad alto rischio cardiovascolare, che hanno già avuto un evento cardiovascolare e non rispondono però alla terapia tradizionale con farmaci a base di statine e di ezetimibe, o sono intolleranti agli stessi, ma potrà essere somministrato anche a soggetti affetti da forme gravi di dislipidemia familiare che non registrano riscontri positivi dai farmaci usuali.
Frutto di una tecnologia innovativa che prende il nome di RNA interference, il farmaco riduce i colesterolo aumentando il suo metabolismo a livello epatico e quindi lasciandone meno in circolo. Inclisiran viene somministrato con due iniezioni all'anno, per via sottocutanea.
Secondo quanto riportato dall'Agenzia europea per i medicinali (Ema), tre studi clinici, condotti su oltre 3600 pazienti con livelli elevati di colesterolo ldl, con aterosclerosi o con il rischio di svilupparla, hanno dimostrato l'efficacia di Inclisiran, che ha ridotto i livelli di colesterolo in maniera maggiore rispetto alle statine o ad altri medicinali indicati per l'abbassamento dei lipidi nel sangue.
«Siamo orgogliosi di portare oggi questa innovazione ai pazienti che soffrono di ipercolesterolemia - dichiara Valentino Confalone, amministratore delegato di Novartis Italia, la casa farmaceutica produttrice -. Le patologie cardiovascolari rappresentano un ambito dove c'è un bisogno insoddisfatto ancora molto significativo e dove abbiamo una legacy di 30 anni. Proprio in virtù di questa legacy, continuiamo a investire nella ricerca per trovare soluzioni sempre più innovative, come ad esempio i siRNA che sono in grado di agire "a monte", interferendo cioè con la produzione di proteine che causano le malattie. Oggi questa tecnologia è applicata all'ipercolesterolemia, ma prevediamo in futuro di impiegarla anche nel trattamento di altre patologie».
Fonte: Il Vescovado
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