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Salute e Benessere

Per la prima volta una bimba di 6 mesi salvata con il trapianto di parte di fegato donato dalla mamma e con l'autotrapianto della vena porta

Torino, mamma salva la figlia di 6 mesi donandole una parte di fegato

Nata a fine dicembre dell'anno scorso, colpita da una rara e misconosciuta malformazione delle vie biliari, la bambina era giunta durante il mese di aprile scorso al Pronto soccorso dell'ospedale Infantile Regina Margherita di Torino in preda ad uno scompenso epatico con un ittero severo e liquido nell'addome.

Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), martedì 1 luglio 2025 10:32:17

Per la prima volta una bimba di 6 mesi salvata con il trapianto di parte di fegato donato dalla mamma e con l'autotrapianto della vena porta, presso la Città della Salute e della Scienza di Torino.

Nei giorni scorsi una bimba torinese di meno di 6 mesi di età e poco più di 5 kg di peso è stata salvata grazie ad un intervento straordinario eseguito per la prima volta: il trapianto della parte sinistra del fegato donato dalla mamma 32enne e l'autotrapianto di vena giugulare per sostituire la vena porta indurita e ristretta, presso la Città della Salute e della Scienza di Torino (CDSS) - presidio Molinette.

Nata a fine dicembre dell'anno scorso, colpita da una rara e misconosciuta malformazione delle vie biliari, la bambina era giunta durante il mese di aprile scorso al Pronto soccorso dell'ospedale Infantile Regina Margherita di Torino in preda ad uno scompenso epatico con un ittero severo e liquido nell'addome.

Immediatamente ricoverata e presa in carico dai gastroenterologi pediatrici (diretti dal dottor Pierluigi Calvo), la bimba era apparsa fin da subito in condizioni cliniche talmente compromesse da non poter essere sottoposta ad alcun intervento chirurgico a scopo riparativo. E' quindi stata inserita nel percorso di inserimento in lista d'attesa per trapianto di fegato pediatrico, con iscrizione avvenuta nella lista nazionale all'inizio di maggio scorso.

Dopo circa 20 giorni trascorsi senza offerte di organi da donatore deceduto idonei per questo trapianto, le condizioni del fegato della bimba si sono aggravate, con ricovero in ospedale per un'insufficienza epatica così grave da non lasciare più alcuna speranza di sopravvivenza anche a breve termine.

É in quel momento che la mamma 32enne ha manifestato il fortissimo desiderio di donare parte del suo fegato per cercare di salvare la sua bimba. A questo punto mamma e figlia sono state prese in carico da parte dei professionisti del presidio Molinette. Portati a termine in tempi rapidi gli accertamenti di idoneità della donatrice e di compatibilità con la bimba, ottenuta poi l'autorizzazione del Tribunale di Torino e del Centro Nazionale Trapianti di Roma attraverso il lavoro di coordinamento del Centro Regionale Trapianti (diretto dal dottor Federico Genzano), circa due settimane fa la mamma e la sua bimba sono state condotte insieme nelle sale operatorie del Centro Trapianto Fegato delle Molinette di Torino. Il professor Renato Romagnoli (responsabile del Programma regionale trapianto fegato adulto e pediatrico, da poco nominato Direttore del nuovo Dipartimento di Chirurgia Generale e Specialistica e dei Trapianti della Città della Salute e della Scienza di Torino), insieme con la sua équipe chirurgica ed in stretta collaborazione con gli anestesisti del Dipartimento di Anestesia (diretto dal dottor Maurizio Berardino), hanno prima effettuato il prelievo della parte sinistra (più piccola) del fegato della mamma donatrice. Dopodiché si sono concentrati sull'addome della bimba, trovando il fegato cirrotico e scompensato, ed anche un grave restringimento della vena porta, priva di flusso sanguigno. È stato quindi necessario sostituirla completamente, utilizzando come miglior rimpiazzo la vena giugulare prelevata dal collo della bimba stessa, con un vero e proprio autotrapianto. Durante le 13 ore di sala operatoria, si sono avvicendati nei turni numerosi infermieri ed operatori socio-sanitari esperti nel trapianto di fegato, mentre i Laboratori analisi e la Banca del sangue della CDSS si sono attivati a supporto delle necessità degli interventi in corso. Il decorso postoperatorio è stato regolare per entrambe le pazienti. La mamma ha fatto rientro a casa dopo soli 6 giorni dall'intervento. La ripresa funzionale del fegato trapiantato nella figlia é stata ottimale e le condizioni generali della bimba sono migliorate in modo straordinariamente rapido. A tal punto che, a sole due settimane dal trapianto, la piccola é ora stata trasferita presso l'ospedale Infantile Regina Margherita per la fase di riabilitazione nutrizionale a cura del Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino ospedale Regina Margherita (diretto dalla professoressa Franca Fagioli).

"Una volta di più il sistema trapianti della Regione Piemonte si conferma ai vertici italiani con un trapianto epatico pediatrico di eccezionale difficoltà tecnica. Il grande gesto d'amore della mamma coniugata con l'eccellenza dei nostri professionisti sanitari ha reso possibile ciò che non lo sembrava essere più. Anche per questo la Giunta regionale ha deciso di nominare il professor Romagnoli quale Coordinatore del Centro regionale Trapianti Piemonte e Valle d'Aosta" dichiara Federico Riboldi (Assessore alla Sanità della Regione Piemonte).

"Una storia a lieto fine che ancora una volta diventa esempio delle eccellenze della nostra Città della Salute e della Scienza, del valore dei nostri operatori e della collaborazione interdisciplinare imprescindibile tra i nostri presidi. Ennesima conferma di quanto CDSS meriti il ruolo di IRCCS dei trapianti. Un modello che verrà esportato nel nuovo Parco della Salute, della Ricerca e dell'Innovazione" commenta Thomas Schael (Commissario della Città della Salute).

Fonte: Positano Notizie

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