PARIGI - Nel giorno in cui l'Italia celebra la sua Repubblica, la sua unità e la sua democrazia, il Colonnello Carlo Calcagni ha scritto una nuova pagina di orgoglio tricolore conquistando la vittoria al Grand Prix Internazionale di Francia.

Con la maglia azzurra del Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa, Calcagni ha tagliato il traguardo sotto il cielo francese con il sorriso e la forza di chi porta sulle spalle non solo la fatica, ma anche una missione più grande.

«Vincere oggi, proprio mentre si festeggia il nostro Tricolore, è per me un onore immenso», ha dichiarato. «Quella bandiera rappresenta il mio Paese, la mia storia, la mia lotta quotidiana, ma soprattutto i valori che cerco di diffondere in ogni istante della mia vita: lealtà, fratellanza, rispetto, unione, inclusione, resilienza, determinazione, sacrificio, spirito di servizio e senso del dovere.»

Calcagni ha gareggiato ufficialmente per il Ministero della Difesa, diventando simbolo vivente di chi ha scelto di servire la Patria con disciplina, cuore e coraggio. La sua vittoria va oltre la prestazione sportiva: è il riscatto di chi, nonostante la sofferenza e la malattia, continua a pedalare, a resistere, a non arrendersi.

Nel volto segnato dalla fatica, nella postura fiera sulla sua bicicletta, si legge la storia di un uomo che ha trasformato la propria condizione in testimonianza, e la sua carriera militare in un messaggio potente di speranza e dignità.

Non mancano, però, le ombre: quelle di uno Stato che talvolta si mostra indifferente verso chi ha donato tutto, persino la salute, in nome di un ideale più alto.

Il suo gesto, il suo successo, il suo "mai arrendersi" risuona oggi con ancora più forza. In un 2 giugno che non è solo festa, ma memoria e impegno, Carlo Calcagni ha riportato il Tricolore là dove deve stare: sul podio, nel cuore del mondo.