Di Vincenzo Milite

È inutile girarci intorno: la Salernitana ha subito un grande torto dal "palazzo". È meglio essere diretti, soprattutto in tempi come questi. La squadra avrebbe dovuto essere già in vacanza dopo aver disputato il playout contro il Frosinone, che era stato deciso sul campo. Anche se avesse perso, sarebbe stata ripescata a causa del fallimento del Brescia. E invece, niente di tutto ciò. La partita è stata bloccata 24 ore prima, dopo la vendita di 30.000 biglietti, a causa di un presunto illecito del Brescia, il quale è stato successivamente dimostrato dai tribunali del calcio 15 giorni dopo. Gli stessi tribunali che hanno deciso di applicare una penalizzazione di -4 punti al Brescia e di riscrivere la classifica, riportando in vita la Sampdoria, retrocessa regolarmente sul campo.

Inoltre, la Salernitana aveva chiesto la sospensiva dei playout. Il tribunale del calcio, che precedentemente aveva bloccato una partita sulla base di presunte irregolarità, ora ha deciso di far giocare la partita il 15 giugno, nonostante l'udienza fosse fissata per il 19 giugno. È sotto gli occhi di tutti che ci siano state due pesi e due misure da parte della giustizia, che dovrebbe essere imparziale e infondere sicurezza. In questo caso, però, la federazione ha fatto l'esatto contrario, alimentando dubbi e rabbia.

Ormai il dado è tratto: alla Salernitana non resta che scendere in campo e dimostrare, sul rettangolo di gioco, di meritare onestamente di restare in Serie B, mostrando a tutta l'Italia calcistica che la giustizia esiste e che bisogna lottare per ristabilirla. Una grossa mano alla squadra dovranno darla anche i tifosi, riempiendo l'Arechi nella partita di ritorno prevista per venerdi 20 giugno.