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Tu sei qui: Storia e StorieA Campagna celebrato l'anniversario della morte di Giovanni Palatucci, martire della Polizia di Stato

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Ieri, 10 febbraio 2025, si è celebrato il l’80° anniversario della morte di Giovanni Palatucci, medaglia d’oro al merito civile, martire della Polizia di Stato

A Campagna celebrato l'anniversario della morte di Giovanni Palatucci, martire della Polizia di Stato

Per celebrare l’eroico sacrificio di cui si rese protagonista si è tenuta una cerimonia nell’ex Convento dei Cappuccini di Campagna (SA), città che può vantare un legame speciale con la figura del Funzionario di Polizia

Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), martedì 11 febbraio 2025 08:24:57

Ieri, 10 febbraio 2025, si è celebrato il l'80° anniversario della morte di Giovanni Palatucci, medaglia d'oro al merito civile, martire della Polizia di Stato. Era nato a Montella, in provincia di Avellino, nel maggio 1909. Quando fu arrestato dalle SS, il 13 settembre 1944, era reggente della Questura di Fiume, città delle Alpi Giulie, nel golfo del Quarnaro, oggi in territorio croato. Internato nel campo di concentramento di Dachau, morì di stenti il 10 febbraio 1945, 78 giorni prima della liberazione del campo. Durante la sua permanenza a Fiume aveva salvato numerosi ebrei dallo sterminio. Lo Stato italiano ha conferito a Palatucci nel 1995 la medaglia d'oro al merito civile con questa motivazione:

«Funzionario di Polizia, reggente la Questura di Fiume, si prodigava in aiuto di migliaia di ebrei e di cittadini perseguitati, riuscendo ad impedirne l'arresto e la deportazione. Fedele all'impegno assunto e pur consapevole dei gravissimi rischi personali continuava, malgrado l'occupazione tedesca e le incalzanti incursioni dei partigiani slavi, la propria opera di dirigente, di patriota e di cristiano, fino all'arresto da parte della Gestapo e alla sua deportazione in un campo di sterminio, dove sacrificava la giovane vita».

Nel 1990 lo Yad Vashem di Gerusalemme, il Memoriale ufficiale di Israele delle vittime ebree dell'Olocausto, ha insignito Palatucci del riconoscimento di "Giusto tra le nazioni".

Beatificato dalla Chiesa cattolica, è stato proclamato nel 2004 "Servo di Dio".

I nobili intenti che animavano la sua personalità e la sua ricca spiritualità di uomo e poliziotto sono sublimati in una frase che racchiude tutta la grandezza del suo animo e che è passata alla storia con lui: «Vogliono farci credere che il cuore sia solo un muscolo e ci vogliono impedire di fare quello che il cuore e la nostra religione ci dettano ».

Per celebrare l'eroico sacrificio di cui si rese protagonista si è tenuta una cerimonia nell'ex Convento dei Cappuccini di Campagna (SA), città che può vantare un legame speciale con la figura del Funzionario di Polizia. L'evento, realizzato in collaborazione con il Sindaco e l'Amministrazione comunale, con il Centro Studi Giovanni Palatucci, attivo in quel Comune, si è svolto alla presenza delle autorità civili e religiose e degli esponenti delle Istituzioni più rappresentative del territorio. L'iniziativa ha avuto il patrocinio dell'Associazione Nazionale della Polizia di Stato.

Una pattuglia ippomontata proveniente dal Reparto a Cavallo di Napoli ha dato risalto all'evento.

Gli interventi del Questore, dott. Giancarlo Conticchio, del Prefetto, dott. Francesco Esposito e del Sindaco, prof. Biagio Luongo, hanno messo in risalto, con accenti commossi, la figura di Giovanni Palatucci, ricordando il contesto storico e gli ideali in cui fermamente credeva e ai quali restò fedele fino al sacrificio finale.

Di grande rilievo è stata anche l'inaugurazione all'interno dell'ex convento della mostra permanente delle uniformi storiche della Polizia di Stato, splendida iniziativa fortemente voluta dal Presidente della Sezione ANPS di Campagna, Cav. Vito Maglio.

Il Questore, dott. Giancarlo Conticchio, ha chiesto di osservare un minuto di silenzio per onorare la figura di Giovanni Palatucci e ha voluto anche ricordare i due carabinieri, Francesco Pastore e Francesco Ferraro, morti a Campagna nel tragico incedente stradale del 6 aprile 2024.

Fonte: Il Vescovado

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