Tu sei qui: Storia e StorieFurore 1870, il Fiordo tra mito e storia nelle foto di Sommer
Inserito da (Admin), giovedì 2 ottobre 2025 14:31:46
È il 1870 quando l'obiettivo di Giorgio Sommer, uno dei più noti fotografi attivi nel Regno d'Italia, immortala il Fiordo di Furore. L'immagine, di rara suggestione, mostra barche tirate a secco sulla spiaggia, case addossate alla roccia e la stretta gola che penetra nell'entroterra, un quadro che restituisce intatta l'anima più autentica del borgo.
Secondo lo storico Camera, Furore deve il suo nome all'asperità del luogo: quando le tempeste si abbattono sulla costa, il fragore delle onde che si infrangono nella stretta insenatura genera un rumore cupo e minaccioso, tale da incutere timore. A questa ipotesi si affianca quella ricordata da Matteo Merolla, che lega l'origine del toponimo al Vallone dello Schiatro: in epoca medievale, durante i fasti della Repubblica Marinara di Amalfi, vi sarebbero stati abbandonati i folli, i forsennati, i cosiddetti "matti". Non dunque il rombo del mare, ma le urla degli sventurati avrebbero dato origine al nome del paese.
Nell'Ottocento, Furore era un borgo laborioso e vitale. Alla base della sua economia c'erano l'agricoltura e la pastorizia, ma anche attività artigianali come la produzione di carta, seta, maccheroni e olio. Un tessuto produttivo variegato che ne faceva un punto di riferimento per la Costiera.
Già parte del Ducato Amalfitano, il borgo aveva un ruolo strategico per la sua posizione naturale: collegamento tra la costa e l'entroterra, Furore era una roccaforte difficilmente attaccabile grazie alla conformazione del territorio, capace di resistere anche alle incursioni saracene.
La fotografia di Sommer non è soltanto un documento visivo, ma un viaggio nel tempo che restituisce la memoria di un luogo che, pur trasformato, conserva intatta la sua identità.
Fonte: Giovanni Forgione - Antiche immagini profilo Facebook
Fonte: Amalfi News
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