Tu sei qui: Storia e StorieLa magica notte di San Giovanni: tra riti antichi e leggende di streghe
Inserito da (Admin), domenica 23 giugno 2024 18:58:48
Liberamente ispirato ad un testo di Sigismondo Nastri (leggi qui l'articolo originale)
La festa religiosa dedicata a San Giovanni Battista, che si celebra il 24 giugno, subito dopo il solstizio d'estate, è un affascinante intreccio di sacro e profano, una vera "mmescafrancesca" - termine napoletano che indica un miscuglio di elementi diversi. In questa particolare giornata, quando il calore estivo si intensifica, sembra che antiche credenze pagane legate al ciclo della natura trovino nuova vita.
Una delle tradizioni più suggestive e attese è quella dell'attesa della "trave di fuoco" (‘a trave ‘e fuoco) dal cielo nella notte tra il 23 e il 24 giugno, la notte più breve dell'anno. Questa credenza portava i bambini di Amalfi, tra cui il direttore Sigismondo Nastri, a vivere con trepidazione l'arrivo di San Giovanni, segnale che finalmente si poteva fare il primo bagno di mare stagionale, non senza aver prima subito la purga con magnesia San Pellegrino, per "ripulire l'intestino" come voleva la tradizione.
Non meno interessante è il rito del piombo fuso, una pratica divinatoria in cui il metallo, sciolto e poi versato in acqua fredda, assumendo forme bizzarre, veniva interpretato per predire il futuro. Nonostante i rischi di scottature, questo era un passatempo apprezzato anche durante gli anni dell'adolescenza, ricco di emozioni e speranze nel decifrare i segni del destino.
Altrettanto affascinante è la pratica di mettere la chiara d'uovo in un bicchiere d'acqua lasciato esposto sul davanzale durante la notte di San Giovanni. Al mattino, interpretando le forme assunte dall'albume, le giovani ragazze potevano scoprire presagi sul loro futuro amoroso, sperando di vedere segni promettenti come bollicine nell'acqua, annuncio dell'arrivo di un "bel principe azzurro".
La notte di San Giovanni è anche il momento per raccogliere ventuno noci acerbe, bagnate dalla rugiada, da mettere a macerare in alcol per produrre il nocillo, un liquore tradizionale. Questa pratica collega la festa a un senso di comunità e condivisione, legando le persone non solo al ciclo della natura, ma anche alle radici culturali della regione.
Ma non è tutto. Il fascino misterioso di questa notte include anche il mitico sabba delle streghe, le "janare", sotto il grande noce di Benevento. Le storie di queste figure, che secondo la leggenda volavano a cavallo di scope dopo essersi unte con unguenti magici, sono intrise di un'aura di mistero e di terrore, che ancora oggi stimola l'immaginazione e la curiosità.
Mentre il mondo moderno avanza, queste tradizioni di San Giovanni resistono, testimoni di un passato che non vuole essere dimenticato. La notte prossima, come ogni anno, potremmo ritrovarci sui nostri balconi, come spesso accade al professore Nastri, pronti a cogliere qualsiasi segno di queste antiche pratiche, magari con la speranza di vedere passare una "janara", e chissà, forse sarà anche piacevole alla vista, a sfatare il mito che tutte le streghe siano brutte.
Da un articolo di ©️mondosigi
Fonte: Il Vescovado
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