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Storia e Storie

Le risposte alle tue domande

Inserito da Lello Pisapia (admin), lunedì 5 novembre 2001 00:00:00

Che cos'è l'euro?

L'euro è la moneta unica dell'unione economica e monetaria. L'euro è stato adottato come propria moneta da 11 Stati membri (Belgio, Germania, Spagna, Francia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Austria, Portogallo e Finlandia) a partire dal 1° gennaio 1999. Un dodicesimo Stato membro, la Grecia, ha adottato l'euro il 1° gennaio 2001. Il nome "euro" è stato scelto dai capi di Stato e di governo dell'Unione europea in occasione del Consiglio europeo di Madrid del dicembre 1995.

Qual è l'abbreviazione ufficiale dell'euro?

L'abbreviazione ufficiale dell'euro è "EUR" ed è stata registrata presso l'Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione (ISO). Verrà utilizzata per tutte le operazioni economiche, finanziarie e commerciali, proprio come oggi si usano le abbreviazioni "FRF" (franco francese), "DEM" (marco tedesco), "GBP" (sterlina inglese) e "BEF" (franco belga).

Qual è il simbolo ufficiale dell'euro?

Il simbolo della nuova moneta unica è costituito da una E, barrata da due tratti orizzontali ben marcati. Si ispira alla epsilon dell'alfabeto greco: un riferimento alla culla della civiltà europea ed alla prima lettera di "Europa". I due tratti orizzontali rappresentano la stabilità della moneta. È un simbolo facilmente riconoscibile e fra alcuni anni sarà noto come quello del dollaro ($). Inoltre, come abbreviazione, è estremamente funzionale ed è sempre più presente sulle tastiere dei nuovi computer e macchine da scrivere.

Come si è arrivati a dare il nome "euro" alla moneta unica europea?

La decisione di attribuire il nome "euro" alla moneta unica europea è stata adottata di concerto dai capi di Stato e di governo dell'Unione europea, riuniti a Madrid nel dicembre 1995.

Come sarà usare l'euro nella vita di tutti i giorni?

Sarà come usare la moneta nazionale, con l'ovvia eccezione che dal gennaio 2002 le banconote e le monete metalliche saranno diverse. La vera differenza si noterà recandosi in altri Paesi dell'area dell'euro, perché non sarà più necessario cambiare valuta (e quindi pagare le relative commissioni) e non si dovrà più perdere tempo a calcolare i prezzi o a cercare il cambio più favorevole.

Cosa succede al mio stipendio ed alla mia pensione?

Saranno semplicemente convertiti nella nuova moneta, ma il potere d'acquisto non cambierà. E' stato, infatti, stabilito il principio di continuità dei contratti: quindi, tutti i contratti, sia di lavoro, d'affitto, di abbonamento, che di credito immobiliare, previdenziali, polizze sulla vita o investimenti, saranno "ridenominati" in euro.

... ed ai miei risparmi?

Chi ha risparmi si troverà lo stesso valore "tradotto" in euro. La politica monetaria comune, improntata alla stabilità, renderà i risparmi meno esposti all'erosione dell'inflazione.

E per i mutui?

Farsi prestare i soldi per comprare una casa, un'autovettura o qualsiasi altro bene sarà più semplice, perché i tassi di interesse si manterranno a livelli più bassi e ci sarà più concorrenza tra le banche italiane e straniere. Chi ha il mutuo in Ecu lo vedrà trasformato in una pari quantità di euro, agli stessi tassi previsti dal contratto. Non sarà più soggetto alle oscillazioni del passato, perché i cambi dal 1° gennaio 1999 sono fissi.

Cosa devono sapere le imprese ed i lavoratori?

La stabilità dei prezzi e dei tassi d'interesse agevolerà gli investimenti delle aziende, che potranno così migliorare le proprie capacità di produzione, con riflessi positivi anche per l'occupazione. Anche lo Stato che spenderà meno nel deficit e debito pubblico potrà investire risorse preziose altrove. Le imprese non dovranno più fronteggiare le attuali spese per le assicurazioni contro i rischi di cambio, né faranno più i conti con i costi per comprare e vendere le diverse valute. Allo stesso tempo, però, l'euro sarà uno stimolo a migliorare la competitività, perché un'unica moneta consentirà di capire meglio dove l'offerta è più conveniente.

Quali i provvedimenti adottati per tutelare i consumatori durante la transizione all'euro?

Nel preparare il passaggio all'euro è stata dedicata molta attenzione alla difesa dei consumatori, garantita sia dalla legge che dalla concorrenza tra i fornitori di beni e servizi. Un regolamento adottato dal Consiglio contiene una serie di salvaguardie:

- il principio della continuità dei contratti impedisce tentativi unilaterali di usare l'introduzione dell'euro come pretesto per modificare o risolvere i contratti;

- regole precise garantiscono l'equità degli arrotondamenti nelle conversioni tra le monete nazionali e l'euro e viceversa;

- tutte le conversioni in euro devono avvenire al tasso fissato il 1° gennaio 1999.

Come può il consumatore evitare di essere danneggiato da conversioni poco corrette della valuta nazionale in euro?

In primo luogo, avendo la consapevolezza di essere tutelato da regole di arrotondamento che hanno forza di legge. In secondo luogo, accertandosi della presenza di un'etichetta per la sicurezza dei consumatori, introdotta in numerosi Stati membri. La versione europea reca il disegno stilizzato di un sorriso e la dicitura "Pagamenti in euro accettati". Questa etichetta è il risultato di un accordo raggiunto, sotto il patrocinio della Commissione europea, tra i rappresentanti a livello europeo dei consumatori e quelli dei comparti del commercio, turismo e artigianato.

Fonte: Il Portico

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