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Tu sei qui: Storia e Storie«Noto è bellissima ma è seppellita dai rifiuti». La "recensione" di Selvaggia Lucarelli scomoda il Sindaco

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Noto, Sicilia, Selvaggia Lucarelli, sindaco, rifiuti, turismo

«Noto è bellissima ma è seppellita dai rifiuti». La "recensione" di Selvaggia Lucarelli scomoda il Sindaco

«Lo dico con profonda mestizia, ma questo a Noto è il viaggio che ricorderò con più dispiacere nella vita». A dichiararlo la giornalista Selvaggia Lucarelli

Inserito da (Maria Abate), venerdì 20 agosto 2021 15:30:34

«Lo dico con profonda mestizia, ma questo a Noto è il viaggio che ricorderò con più dispiacere nella vita».

A dichiararlo la giornalista Selvaggia Lucarelli, che tre settimane fa a Noto ha festeggiato i suoi 47 anni, per poi proseguire il suo tour in Sicilia.

«Per la mia promozione (sempre gratuita e senza alcun ritorno) di un luogo in cui sono in vacanza, questa volta ho deciso di non scegliere solo le foto migliori. Perché mostrare solo la bellezza (abbagliante) di questa Sicilia sarebbe tradire il mio mestiere e il mio piacere», ha detto.

Nella casa che ha affittato, ha raccontato di aver avuto «mille problemi: luce e acqua che andavano via per problemi in parte dell'Enel e in parte del locatore che ha una trivella per l'acqua e nessun generatore».

«Noto è stretta in una morsa di rifiuti - ha dichiarato - prepotente e nauseabonda. Rifiuti che non si nascondono, ma che sono ovunque. Nelle vie che portano alla cittadina, davanti agli ingressi dei grandi resort, sulle strade per l'oasi di Vendicari, nella stessa Noto, se si sposta lo sguardo poco più in là dal centro. Frigoriferi, pannolini, tv, perfino un biliardino in bella vista. E poi discariche abusive ovunque a cui si dà fuoco, che si rigenerano all'istante. Il paradosso è che qui la differenziata è obbligatoria: si paga la Tari e il comune fornisce i cesti (mastelli) per suddividere. Si passa a prelevare il tutto porta a porta. C'è circa il 60% di evasione. Chi non vuole pagare, chi ha la casa abusiva e non vuole auto-denunciarsi, chi si scoccia nel separare la carta dalla frutta. I cassonetti non esistono più. E quindi la gente butta tutto per strada. Nella villa che ho affittato non ci sono i mastelli. Mi si è detto: butta tutto insieme, poi ci pensa il giardiniere».

E con il suo racconto da più di 40mila like ha provocato anche la reazione del sindaco di Noto, Corrado Bonfanti, che dopo aver chiesto scusa per «questa brutta esperienza che trasforma la serenità di una vacanza in un incubo», ha precisato: «Così come il suo disagio merita comprensione e rispetto, allo stesso modo la nostra città e il nostro territorio, luoghi unici e ricchi di storia, meritano, anzi esigono, altrettanto rispetto pur nella consapevolezza che molti di noi, che questi luoghi abitiamo, siamo lontani dal farlo, anzi, molto spesso, pronti a rincarare la dose rinnegandoli e profanandoli... L'improvvisazione di un solo privato può compromettere per sempre la bellissima relazione nata tra l'eleganza delle nostre architetture, la ricchezza del nostro paesaggio e la sua straripante classe, la sua invidiata bellezza e, soprattutto, la sua versatile professionalità apprezzata da tantissimi fan e ammiratori?».

Ma la Lucarelli ha rincarato la dose, specificando che, anche se il disagio è stato vissuto in una proprietà privata, è il sistema della raccolta differenziata pubblica a non funzionare: «Le regole a Noto sono: chi paga la tari fa la differenziata tramite i mastelli forniti dal comune. L'immondizia differenziata viene ritirata porta a porta. Non esistono cassoni dell'immondizia, a Noto. Le ho segnalato l'assenza dei mastelli nella mia proprietà (le ho fornito indirizzo) e ho chiesto se la proprietà in affitto è in regola con la Tari. Per tutta risposta, ho ricevuto silenzio dall'agenzia, dal proprietario di casa e dal comune. La mia immondizia dove potrà mai finire, se non lungo le strade che circondano la vostra meravigliosa cittadina? Io non voglio questo. Non voglio contribuire a questo scempio. E ho chiesto silenziosamente, in privato, di aiutarmi a volere bene a Noto e alla Sicilia».

Fonte: Occhi su Salerno

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