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Ventiquattro anni fa a Sarno la tragica alluvione che causò 137 morti: inaugurata mostra permanente per non dimenticare

A Sarno tra il 5 e il 6 maggio del 1998 si consumò una delle più grandi tragedie italiane. Nella cittadina l'anniversario della frana è stato ricordato con una mostra permanente dal titolo "RI-VIVO", inaugurata presso la Casa Comunale

Inserito da (Redazione LdA), venerdì 6 maggio 2022 10:56:26

A Sarno tra il 5 e il 6 maggiodel 1998 si consumò una delle più grandi tragedie italiane. Un'alluvione che coinvolse altri comuni limitrofi come Bracigliano, Siano e poi comuni di altre province come Quindici e San Felice a Cancello. In tutto ci furono 160 morti, di cui 137 solo a Sarno, con tremila sfollati, 180 case distrutte e oltre 450 danneggiate.

Nell'arco di 72 ore caddero oltre 240/300 millimetri di pioggia. Alle 15 si staccò la prima frana dal monte Pizzo d'Alvano. Alle 17 iniziarono a scivolare a valle diverse frane e colate di detriti. Ma la situazione assunse proporzioni catastrofiche tra le 23:31 e la mezzanotte del 6 maggio, quando una frana di vastissime dimensioni travolse nuovamente Sarno, invadendo l'ospedale Villa Malta e seppellendo sotto al fango due medici, tre infermieri, il portiere dell'ospedale e cinque pazienti (tra cui due bambini). I primi elicotteri sorvolarono la zona solo dopo 6.

A Sarno l'anniversario della frana è stato ricordato con una mostra permanente dal titolo "RI-VIVO", inaugurata presso la Casa Comunale. Durante un riordino dell'archivio del Servizio Protezione Civile del Comune di Sarno, infatti, sono stati rinvenuti dei faldoni contenenti quotidiani risalenti al maggio 1998 ed ai mesi successivi che raccontano la storia dell'alluvione. La mostra si propone principalmente di raggiungere le scuole, in quest'ultimo scorcio dell'anno scolastico, per educare gli studenti alla lettura critica dei giornali e per imparare a cogliere, al di là del modo con cui vengono date le notizie, la realtà effettiva che quelle notizie riescono a comunicare. La mostra si propone inoltre di rappresentare la prima pietra di una raccolta di materiale da sviluppare nel tempo e destinata a conservare tutto ciò che è stato prodotto su quei tragici eventi: libri, articoli, filmati. Il progetto è quello di predisporre un grande archivio destinato a contenere le fonti documentali, fotografiche e storiche relative all'evento drammatico del 5 e 6 maggio 1998.

«Se è vero che il futuro di un popolo si fonda sul suo passato e sulla sua capacità di non ripetere gli errori commessi, la mostra vuole essere un piccolo contributo di riflessione, consapevolezza e memoria. L'iniziativa è dedicata alle vittime dell'alluvione, ai sopravvissuti e superstiti ed a tutti quelli che hanno portato e continuano a portare il peso di quell'immane tragedia nella loro vita. Un ringraziamento particolare alla dipendente comunale Emilia Buonaiuto che ha curato la mostra», ha detto il sindaco Giuseppe Carfora.

«Ricordare quei momenti di tanti anni fa per me è molto doloroso, le immagini che ho davanti agli occhi sono più vive che mai. Quel giorno ero proprio a Sarno, in palestra. All'uscita il paese si presentava come una distesa di fango. Elicotteri, carabinieri, ambulanze, vigili del fuoco. E poi distruzione e morte. Tanti conoscenti scomparsi in quella "lava" assassina; uno dei più grandi disastri idrogeologici mai visti al mondo, da cui Sarno si è ripresa, non senza difficoltà. Da parte mia e delle Amministrazioni che rappresento un grande abbraccio alla città di Sarno ed a tutte quelle che furono colpite dalla tragica alluvione», ha dichiarato Michele Strianese, Presidente della Provincia di Salerno e Sindaco di San Valentino Torio.

«La nostra memoria alla tragedia di 24 anni fa, il nostro cuore con le famiglie delle vittime, il nostro impegno: essere sempre accanto al cittadino nella difesa del territorio e prevenzione dai rischi naturali, il nostro auspicio: che ci sia consapevolezza dei rischi del territorio». Questo il commento della Protezione Civile Regione Campania.

 

(Foto: Ciro Fusco, ANSA - L'alluvione a Sarno, vent'anni fa, in il Post, 6 maggio 2018).

Fonte: Il Vescovado

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