Tu sei qui: Storia e StorieVincenzo “a Crucella”, l’artista di strada che animava col sorriso la nostra Ravello
Inserito da (Admin), giovedì 24 marzo 2011 08:50:30
di Antonio Schiavo
Da ragazzi eravamo un po' intimoriti, ma soprattutto incuriositi.
Effettivamente quelle fasce raggomitolate al posto del suo piede, forse un moncherino,un po' di inquietudine la incutevano.
Poi, lui ti chiamava, ti salutava con un sorriso sereno e, improvvisamente, diventava una presenza rassicurante, consueta, quasi familiare.
Vincenzo Schiavo, o meglio "Vicienzo a Crucella" (dove abitava) ha accompagnato, in tutti i sensi, ampi spazi del nostro quotidiano giovanile.
Riservato e gentile, passava le ore seduto sul poggetto adiacente la vecchia galleria a intonare (si fa per dire) canzoni riadattate da lui stesso per voce e chitarrina.
Non dava fastidio, anzi. Paesani e forestieri si fermavano, attenti e divertiti sia per il brano ma, più di tutto, per l'esilarante presentazione iniziale.
Come ogni speaker che si rispetti, prima dell'attacco annunciava: "Signore e Signori benvenuti al Festival della canzone. Presenta: Trippo Pardo!"
Povero Pippo Baudo: nello sgangherato italiano di Vincenzo faceva coppia fissa con Loretta Goggi, la sua Brambetta Coccia.
Il pezzo forte del repertorio (il cavallo di battaglia come lo chiamerebbe oggi Maria De Filippi) era " A Caccavella" che veniva comprata da un immaginario spasimante "per amore della sua bella" nel chiaro intento di conquistarla.
E, infatti, Vincenzo liricamente proseguiva con la seconda strofa: "...l'è quinquistata!".
Gli applausi erano garantiti, così come qualche moneta che non rappresentava certo un'elemosina ma, come oggi succede spesso con i cantanti di strada, un piccolo, tangibile riconoscimento per l'impegno artistico e per l'allegria regalata agli spettatori.
Bella e ingenua Ravello di una volta: bastava così poco....
Dopo aver cantato per una vita,Vincenzo se ne andò in silenzio ma, se qualche volta vi trovate a passare sotto la galleria, chiudete gli occhi e fermatevi ad ascoltare....
Vi potrà capitare di sentirlo mentre, da qualche posto, lassù, conclude per voi la sua canzone con la chiusa più bella che si possa immaginare e cioè con parole d'amore.
Anzi, come avrebbe detto lui, mettendosi scenicamente la mano sul cuore: "Parole t'ammora!".
Fonte: Il Vescovado
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