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Territorio e Ambiente

Costiera amalfitana, Ravello, agricoltura, terrazzamenti

Agricoltura come forma di protezione civile del territorio: le proposte di Italia Viva Costa d’Amalfi

Una proposta emersa al convegno è quella di immaginare l’agricoltura, carattere identitario del territorio, sostenuta dai fondi legati al turismo.

Inserito da (PNo Editorial Board), lunedì 26 febbraio 2024 09:33:25

Il coordinamento territoriale Italia Viva Costa d'Amalfi, nella giornata di venerdì 23 febbraio, nell'Auditorium di Villa Rufolo, ha discusso della proposta sul "Micro credito per la manutenzione dei fondi agricoli" con attivisti, simpatizzanti e imprenditori locali, alla presenza del Vice-Sindaco di Ravello, Gianluca Mansi, coordinatore di Italia Viva Costa d'Amalfi Raffaele Scala, del relatore della proposta Michele Ruocco.

 

L'incontro è iniziato con un intervento video dell'Assessore all'agricoltura, Nicola Caputo, che ha voluto lasciare il suo messaggio di vicinanza per l'iniziativa, invitando i cittadini a continuare a collaborare con lui per un progetto nuovo in Costiera Amalfitana, dove l'agricoltura possa essere rilanciata con una nuova formula che preveda meno burocrazia e più attenzione al territorio.

 

Il tema dell'agricoltura, infatti, è tornato centrale alla luce dei recenti eventi che impongono riflessioni e soluzioni alle politiche fin d'ora attuate.

 

La riflessione è partita dal fatto che il comparto agricolo in Costiera amalfitana vive una situazione delicata con il sempre più frequente abbandono dei giardini. Questo impone alla politica di impegnarsi a trovare soluzioni adatte tramite un lavoro normativo che tenga fede delle esigenze particolari del territorio costiero.

 

L'attuale situazione di abbandono ha come conseguenza la scarsa manutenzione del territorio. Un abbandono che vede coinvolta anche la montagna, con la distruzione dei canali dell'acqua piovana che oggi non sono adeguati per la canalizzazione delle piogge, e che quindi, nel tempo, generano danni al territorio.

 

I promotori dell'iniziativa hanno sottolineato quanto sia importante pensare l'agricoltura come forma di protezione civile del territorio, come difesa da emergenze equiparate alle alluvioni e terremoti. Per questo motivo, bisognerebbe dotare l'agricoltura di finanziamenti speciali ed emergenziali dovuti alla fragilità del territorio per limitare anche casi di propagazione di malattie ed incendi.

 

E, ancora, occorrerebbe pensare all'agricoltura anche in ottica di lavori pubblici. Il crollo delle macere adiacenti alle principali vie stradali crea danni e disagi alla mobilità, rendendo difficile anche i flussi turistici fondamentali per l'economia del territorio. Recuperare i terrazzamenti è necessario quindi sia per la difesa del territorio, sia perché costituiscono un bene ambientale e paesaggistico.

 

Un'altra proposta emersa al convegno è quella di immaginare l'agricoltura, carattere identitario del territorio, sostenuta dai fondi legati al turismo. Il mercato turistico della Costiera Amalfitana potrebbe agire da leva per riprendere tutti quei terreni abbandonati per metterli a disposizione di una nuova forma turistica: ovvero iniziare ad attuare un commercio di prodotti locali tramite le strutture alberghiere e ristorative presenti sul territorio. Così da incentivare la ripresa dell'agricoltura e trovare nuove forme di sviluppo e progresso, sia in termini economici che sociali.

 

La burocrazia, purtroppo, non agevola. Questa condizione aggrava il lavoro in modo tale da preferire l'abbandono. Le soluzioni? Ascoltare e proporre idee nuove per i piani paesaggistici dove vengano mantenute le particolarità del territorio coinvolgendo anche i diversi enti preposti alla salvaguardia dei requisiti storico, artistici e paesaggistici. Usare l'agricoltura come argomento per sensibilizzare il parlamento nazionale per predisporre una legge quadro per rendere più chiari gli elementi discrezionali che portano i territori, anche della stessa provincia, ad avere forme di intervento diverse.

 

«Il coordinamento di Italia Viva Costa d'Amalfi - spiega Raffaele Scala - si propone una politica programmatica fatta di proposte fattibili e concrete per il territorio senza demagogia e scontro ideologico. Il nostro augurio è che insieme, con le istituzioni locali, regionali e nazionali si possa divenire alla realizzazione di una forma di agricoltura, come quella circolare che ha il suo elemento fondante nell'accoglienza. La proposta del micro credito prevede una cabina di regia della regione in modo tale da diminuire la burocrazia per i proprietari terrieri che potranno vedersi assegnati dalla Regione beni strumentali per incentivare la ripresa dell'agricoltura in Costiera Amalfitana. Infine, il coordinamento si impegna da subito con i suoi rappresentati in Regione, in particolare con l'Assessore Nicola Caputo per presentare una proposta in tal senso».

 

Tra le iniziative in programma quella di chiedere che venga fatto «uno studio attento in collaborazione con la facoltà di Agraria di Napoli e Salerno sul problema del mal secco e di sperimentare, come avviene in altre realtà, la lotta ai parassiti con l'intento di migliorare la fase di impollinazione naturale, tramite l'assegnazione di alveari dopo aver sostenuto corsi di formazione. Avviare i giovani su questi temi pensando di attivare corsi di formazione atti non solo alla conoscenza del lavoro, ma anche della conoscenza degli strumenti normativi e creditizi, e attività laboratoriali nelle scuole del territorio.

Chiediamo inoltre di intervenire sui tanti lavoratori agricoli che con l'utilizzo di animali da soma garantiscono il trasporto di materiale e limone e, che hanno eliminato il triste fenomeno delle formichelle».

Fonte: Il Vescovado

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