Si aprirà a breve il processo diocesano per la dichiarazione delle virtù eroiche di monsignor Ercolano Marini, per trent'anni arcivescovo di Amalfi, ricordato anche per la sua importante opera di teologo e di benefattore e per il suo impegno nei beni culturali. È il primo momento del complesso iter che porterà alla sua proclamazione a Venerabile Servo di Dio. L'Arcivescovo di Amalfi-Cava de' Tirreni, monsignor Orazio Soricelli, ha, infatti, dato corso alla richiesta avanzata in tal senso già da due anni dal Centro di Solidarietà "Mons.Marini", unitamente al parroco e ai sindaci di Amalfi e Matelica, nominando don Luigi Colavolpe postulatore della causa.

Il postulatore deve mettere in moto la macchina del processo e premere sull'acceleratore perché non cammini troppo lentamente o addirittura si fermi. Egli, come primo atto, ha presentato all'arcivescovo il "libello supplex", cioè la richiesta motivata dell'apertura dell'inchiesta diocesana. Sarà sua cura adesso presentarla al vaglio del Consiglio Diocesano dei Presbiteri e il primo dicembre la sottoporrà anche alla Conferenza Episcopale Campana.

Sono due pareri da acquisire, perché si possa poi chiedere l'autorizzazione a procedere sia al vicariato di Roma, foro competente, essendo monsignor Marini morto a Roma, e sia alla Congregazione dei Santi, per verificare se ci sono ostacoli ad iniziare il processo.