Tu sei qui: Territorio e AmbienteAtrani, Alfonso Gargano sull'opera a cielo aperto che sarà inaugurata domani: «Papà amava ispirarsi ai nostri fondali marini»
Inserito da (PNo Editorial Board), sabato 3 febbraio 2024 13:41:21
Domani, domenica 4 febbraio, alle ore 11.45, come anticipato sulle nostre pagine, si terrà, ad Atrani, la presentazione al pubblico di "Fondale", opera del compianto maestro ceramista Vincenzo Gargano, alla presenza delle autorità civili e religiose.
"Fondale", dono della famiglia dell'artista scomparso nello scorso mese di agosto, andrà ad aggiungersi alle altre installazioni che celebrano la naturale vocazione di Atrani alla bellezza e ne evidenziano il dinamismo nel rinnovare il legame tra luoghi, memoria e modernità.
La location scelta per ospitare l'opera è lo slargo di via F. M Pansa, ai piedi della Collegiata di S. Maria Maddalena a cui approdò negli anni Venti il litografo tedesco Escher in Metamorphosis II, che si affaccia sul mare attraverso le caratteristiche arcate del viadotto.
"Fondale è una testimonianza concreta di un artigianato artistico che mio padre ha contribuito a mantenere attivo in costiera sin dagli anni Sessanta", racconta uno dei figli dell'artista, Alfonso Gargano, dirigente in quiescenza del Liceo Chiabrera-Martini di Savona.
"Della vasta produzione che è stata realizzata nella sua amata bottega, abbiamo voluto individuare una tipologia di forme a lui molto care. Infatti pesci e soggetti marini, in genere, lo hanno da sempre affascinato e stimolato, nel ricercare la spontaneità dei movimenti e la vivacità di colori tipici dei nostri fondali marini. Un fermento di idee e di innovazione hanno quindi caratterizzato le ceramiche che mio padre ha prodotto ispirandosi a questi temi, ed è evidente la qualità gioiosa e direi quasi magica trasmessa da questi manufatti unici e messaggeri di una storia originale e fantastica: la storia della ceramica autentica nata dalle mani di Vincenzo Gargano", spiega.
Il progetto del Museo a cielo aperto, destinato a coinvolgere ancora altri spazi del borgo, nasce con l'intento di fondere l'arte con la vita quotidiana e raccontare l'identità dei luoghi antichi di Atrani attraverso gesti creativi che non sono soltanto estetici: vogliono creare un ponte tra memoria e futuro e ribaltare la tradizionale dinamica spettatore/oggetto artistico che opera nei musei al chiuso.
È Atrani, col suo bagaglio di tradizioni, leggende, storia e cultura ad andare incontro tanto al residente e all'ospite, non viceversa, aprendo ad una fruizione degli spazi pubblici completamente diversa dall'ordinario. L'arte non come semplice ornamento urbano, insomma, ma apertura verso qualcosa di più profondo: il senso stesso del nostro sentire e abitare un luogo.
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Fonte: Il Vescovado
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