Tu sei qui: Territorio e AmbienteCetara. Laurea Honoris Causa “Alla Fatica” per le Portatrici di Limoni
Inserito da (LdA Journals), martedì 19 luglio 2022 20:25:52
di Mafalda Bruno
E stata, questa, una delle poche occasioni in cui ci è capitato di non sapere da dove cominciare a narrare gli eventi, talmente tante sono state le belle cose, viste ed ascoltate, nella serata organizzata dall'Associazione L'INNESTO per la Notte dei Limoni tenutasi il 18 luglio presso la Piazzetta di S. Maria di Costantinopoli.
Quindi procediamo con ordine: dopo i saluti di rito da parte del Sindaco di Cetara. Fortunato della Monica, il Presidente dell'Associazione, Secondo Squizzato, ha spiegato il valore storico (ma anche economico) del lavoro pesante che tante donne hanno svolto con fatica e sacrificio per diffondere "l'oro giallo" di Cetara non solo nella zona in cui vivevano ma facendola diventare, di fatto, un'eccellenza a livello nazionale ed internazionale.
Squizzato ha spiegato perché si è deciso di fondare un'Associazione, l'INNESTO. E i motivi sono tutti di prim'ordine ed importanza. Partendo dalle narrazioni storiche dei tempi di guerra, mentre gli uomini erano al fronte, le fatiche di portare avanti le famiglie e guadagnare trasportando limoni, gravavano tutte sulle spalle di donne forti, con una tempra d'acciaio che le portava a fare spesso su è giù con ceste piene di limoni sulle spalle.
Oggi, come abbiamo già precisato in un nostro precedente articolo, il lavoro di trasporto limoni dalle piante alla micro e macro distribuzione, è svolto da un piccolo gruppo di cittadini ucraini. Squizzato auspica che si uniscano anche altre braccia locali per svolgere questo lavoro, ed ha precisato che in questo caso la frase assurda che spesso circola "gli stranieri rubano lavoro agli italiani", in questa fattispecie (ed in altre ndr) non ha assolutamente senso: perché questi bravi ucraini stanno svolgendo un lavoro che persone italiane, di fatto, non vogliono fare più.
E' poi intervenuta la mente storica di questi ed altri eventi, l'Architetto Giuseppe Liguori che ha posto l'accento sulla passione che non deve andare persa: quella di raccontare il passato per narrare meglio il futuro.
Liguori ha esortato i presenti a fornire foto, informazioni di quell'epoca per riscrivere un ‘altra pagina di storia, partendo dal fatto che il limone della Costa d'Amalfi, per la particolarità del territorio in cui viene cresce e coltivato, ha un aroma e delle qualità gustative come non se ne trovano altrove. Narrava anche che nei tempi antichi, data la presenza benefica della vitamina C nel nostro agrume, i limoni della costiera venivano caricati sulle navi tipo medicinale, a scopo terapeutico per combattere lo sgorbuto. L'Architetto ci ha infine deliziato con il finale di una poesia di Giuseppe Di Lieto, dedicata a queste donne forti e coraggiose:
"Chelle femmene cu à sporta, chiena ‘e terra o di limoni, che saglievano e scennevano pè sentieri e viarelle, me parevano ai miei occhi na filena ‘e furmichelle"
Uno dei momenti più belli della serata è stata la messa in onda di un video con il racconto di una delle portatrici di limoni più anziane, Filomena Crescenzo, presente in piazzetta, che ha raccontato la sua vita da portatrice rispondendo alle domande che le venivano poste: con un candore immenso, ed una lucidità sorprendente, ha narrato le sue vicissitudini tra il serio e il faceto; beninteso le risposte sono state scritte in sottotitolo tanto per rendere comprensibile il cetarese vs/ italiano a maggior intendimento di chi guardava il video.
Infine, la consegna delle "lauree" alle portatrici presenti e a quelle che, non essendo più tra di noi, sono state però rappresentate da figli, nipoti ecc. Mancava solo l'Inno (meritatissimo) del Gaudeamus Igitur !!
Le portatrici attualmente in vita sono ancora quattro: rispettivamente di 90, 95, 97 e 98 anni. E della più anziana, Santini Rosina, assente solo per motivi di età, pubblichiamo la foto gentilmente offertaci dal figlio e il suo diploma di Laurea .
A chiudere in bellezza la serata il Concerto del Gruppo musicale Progetto Sud, che ha allietato i presenti con musiche e tamurriate popolari e napoletane.
Fonte: Il Vescovado
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