Tu sei qui: Territorio e AmbienteEscherichia coli nel mare della Penisola sorrentina, la nota Arpac
Inserito da (Maria Abate), sabato 7 settembre 2019 10:29:35
«Durante la prima settimana di settembre sono stati prelevati, con i mezzi nautici di proprietà dell'Agenzia, 220 campioni. In totale sono 2354 i prelievi eseguiti dall'inizio della stagione balneare. Rispetto ai mesi precedenti sono aumentati gli esiti sfavorevoli delle analisi microbiologiche sugli indicatori di contaminazione fecale (Escherichia coli ed Enterococchi intestinali)», esordisce così l'Arpac Campania in un comunicato diffuso a mezzo stampa ieri, 6 settembre.
I superamenti dei limiti di legge hanno riguardato anche zone della Penisola sorrentina nei comuni di Sorrento, Massa Lubrense, Vico Equense e Sant'Agnello.
«Allo scopo di individuare le possibili cause di inquinamento - spiega Pietro Funaro, Dirigente del Servizio Comunicazione di Arpac Campania, - sono in corso degli approfondimenti con le Amministrazioni comunali competenti. In queste acque di balneazione sono stati già effettuati alcuni prelievi aggiuntivi e altri sono stati programmati. [...] Per gli sforamenti registrati nella Penisola sorrentina non sono state ancora individuate probabili cause di inquinamento, in particolare per il Comune di Sorrento dove il tratto di costa interessato è di natura rocciosa con assenza di apporti inquinanti provenienti da terra; il tratto in questione del resto non aveva mai fatto registrare valori fuori norma».
«I sindaci dei comuni interessati - commenta la sorrentina Laura Cuomo, fondatrice de "La Grande Onda - Osservatorio Civico Indipendente sullo stato delle Acque" - sarebbero tenuti (sono tenuti) ad emettere le relative ordinanze di divieto di balneazione, seppure temporanee, in attesa e nella speranza che le controanalisi diano esiti differenti. I divieti di balneazione sono un atto dovuto per la tutela della salute dei cittadini, della quale i sindaci sono i primi responsabili. Rappresentano insomma la certezza che ai primi cittadini stia veramente a cuore la salute dei cittadini, al di là della salvaguardia dell'"immagine turistica". Nulla e dico NULLA dovrebbe mai essere anteposto al concetto di centralità e tutela del cittadino. Li vedremo questi divieti a San Montano, alla Tonnarella, a Vico? Chi lo sa. E vedremo un successivo serio impegno volto a smascherare, con ogni mezzo, chiunque (e dico e sottolineo chiunque) inquina il mare, mare da cui gli stessi comuni traggono tanta ricchezza? Chi lo sa».
Fonte: Positano Notizie
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