Tu sei qui: Territorio e AmbienteNuove scoperte archeologiche durante i lavori di potenziamento del Metanodotto SNAM “Diramazione Nocera-Cava dei Tirreni”
Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), martedì 14 gennaio 2025 13:00:14
Nel mese di novembre si sono conclusi i lavori di potenziamento del metanodotto Snam "Diramazione Nocera-Cava dei Tirreni", condotti nei comuni di Nocera Superiore, Nocera Inferiore, Roccapiemonte e Castel San Giorgio.
Le indagini archeologiche, durate circa due anni, sono state eseguite sul campo da Sogearch Srls sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Salerno e Avellino.
Le ricerche, svolte in un contesto di proficua sinergia tra Snam, Soprintendenza, Comis Srl e CEM Srl, hanno rivelato un patrimonio archeologico di eccezionale valore che va dall'età del Bronzo alla tarda antichità, dimostrando che è possibile coniugare lo sviluppo di infrastrutture moderne con la tutela e la valorizzazione del patrimonio archeologico.
Tra le scoperte più significative, spiccano le impronte di origine antropica e faunistica rinvenute nei pressi del torrente Casarzano. Impresse nei depositi piroclastici delle eruzioni del Somma-Vesuvio, queste tracce, risalenti all'età del Bronzo, offrono una testimonianza toccante della drammatica fuga degli abitanti di fronte alla furia del vulcano. Uomini, donne e bambini, a piedi nudi o con semplici calzari, hanno lasciato per sempre la loro impronta nel terreno, come un'istantanea scolpita nel tempo. L'area ha continuato ad essere abitata anche nei secoli successivi. Tra la fine dell'età del Bronzo e gli inizi dell'età del Ferro (1200/1150-900 a.C. circa), un villaggio con capanne di forma absidata si estendeva su questo territorio. I resti delle fondazioni in terra cruda, insieme a numerosi frammenti di ceramica, testimoniano la presenza di una comunità organizzata.
Un santuario extraurbano, databile preliminarmente tra il III-II sec. a.C., localizzato in prossimità di Nuceria Alfaterna, lungo un'importante arteria viaria, è stato portato parzialmente in luce. L'area sacra, definita da un perimetro rettangolare, era costituita da muri in opera a secco. Tra i numerosi reperti rinvenuti spiccano manufatti ceramici miniaturistici, probabilmente offerti come ex voto; lo studio di questi oggetti potrà fornire preziose informazioni sulle pratiche cultuali e sulle divinità venerate nel santuario.
Il periodo romano ha lasciato numerose tracce, a conferma dell'intensa attività agricola che caratterizzava la città di Nuceria. Sono stati rinvenuti i resti di due complessi monumentali, verosimilmente ville rustiche, dedicate alla produzione agricola. La presenza di solchi di aratro, individuati in diversi punti dell'area, testimonia la coltivazione intensiva dei campi.
Le ricerche hanno inoltre permesso di ricostruire la rete viaria che collegava Nuceria al territorio circostante. Le oltre 40 strade indagate - alcune realizzate semplicemente in terra battuta, altre più strutturate e spesso segnate dai solchi dei carri - rivelano un mondo di connessioni che hanno plasmato la vita della città nel corso dei secoli.
Al periodo del passaggio tra l'età romana e la tarda antichità risale un gruppo di sepolture realizzate in fosse rivestite e coperte con lastroni di tufo, alcuni dei quali decorati con incisioni, appartenenti prevalentemente a bambini accompagnati da corredi essenziali. Un altro gruppo di tombe occupa gli spazi di una delle ville rustiche romane, a dimostrazione di come gli antichi edifici venissero
riutilizzati con nuove funzioni. In quest'area si osserva una coesistenza di riti cristiani e pagani come testimonia un monumentale sepolcro con sarcofago, probabilmente appartenuto a un personaggio di alto rango. Ai suoi piedi, una piccola struttura interrata potrebbe essere un Martyrium, un luogo di culto dedicato ai martiri.
La frequentazione del territorio prosegue nella tarda antichità, periodo al quale risalgono le "longhouse", grandi capanne che, per forma e tecnica costruttiva, ricordano le abitazioni protostoriche. Questo ritorno a modelli abitativi del passato, probabilmente dovuto a cambiamenti socio-economici, testimonia la capacità di adattamento delle comunità umane di fronte alle trasformazioni.
Gli scavi archeologici condotti nell'area di Nocera hanno restituito un quadro ricco e complesso della storia di questo territorio. Le diverse fasi di occupazione, i resti di edifici monumentali, le tracce di vita quotidiana, le testimonianze di culti e rituali, compongono un mosaico affascinante che racconta l'evoluzione di una comunità nel corso dei secoli. I risultati di queste straordinarie scoperte saranno presto presentati al pubblico attraverso una mostra e una pubblicazione scientifica.
Fonte: Il Portico
rank: 100023109
Un'importante novità per i cittadini di Cetara: da domani, sabato 2 agosto, sarà pienamente operativo il nuovo parcheggio adiacente al cimitero comunale. Con oltre 70 posti auto a disposizione, l'area rappresenta una concreta risposta all'annoso problema della carenza di parcheggi nel borgo costiero....
Nonostante gli appelli al senso civico, la situazione in alcune delle zone più frequentate del Comune di Scala continua a destare il disappunto dell'amministrazione comunale. È quanto emerge dalla segnalazione pubblicata dal sindaco Ivana Bottone sui canali istituzionali, con riferimento particolare...
L'urlo di pace si è levato, forte, l'altra sera a Ravello. A sollevarlo sono stati i bambini con tutta la loro innocenza, i giovani con l'impeto dell'amore, gli anziani con i volti rigati dalle lacrime. L'occasione è stata la rievocazione della Madonna dell'Avvocata. Al calar del sole, piazza Fontana...
Più della metà dei punti campionati dai volontari e volontarie di Goletta Verde di Legambiente in Campania sono risultati oltre i limiti di legge: esattamente 16 punti (il 52% dei prelievi). È l'esito del monitoraggio di Goletta Verde lungo la costa campana illustrati questa mattina, 1 agosto, durante...