Tu sei qui: Territorio e AmbienteSarno revoca la cittadinanza onoraria a Mussolini
Inserito da (Redazione), venerdì 22 novembre 2019 18:51:34
di Patrizia Reso
Con sedici voti favorevoli, quattro contrari e un astenuto, il Consiglio Comunale di Sarno ha sancito la revoca della cittadinanza onoraria che fu data a Mussolini nel 1923.
Ricordiamo che la cittadinanza onoraria è un'onorificenza, senza alcun valore giuridico, che si concede a cittadini che, per impegni sociali, artistici, umani o culturali, si sono particolarmente distinti nella comunità. Meno vincolante è il parametro di un eventuale legame col territorio. Nel lontano '23 una disposizione prefettizia giunse in tutti i comuni d' Italia che, appunto, prevedeva di insignire della cittadinanza onoraria l'allora capo assoluto Mussolini. La figura del sindaco era stata sostituita da quella del podestà, il consiglio comunale non sempre si riuniva di fronte a ordini del giorno più formali che sostanziali, dimostrato dall'assenza di verbali di trascrizioni nei vari archivi. Quindi non sappiamo neppure se l'onorificenza fu condivisa o solo una scelta dei vari podestà, ma si diffuse a macchia d'olio.
Dopo novantasei anni il comune di Sarno ha stabilito che questa "cittadinanza è incompatibile con i valori di cui è portatrice la città", secondo quanto espresso dal sindaco Canfora. Città che ha dato i natali a Giovanni Amendola , che ha subito ed è morto per le violenze fasciste, e la cui foto domina nell'aula consiliare, a mo' di monito e di guida morale per gli amministratori che vi succedono. Non si tratta di revisionismo storico, poiché i documenti restano e continueranno ad avere il loro valore intrinseco e contestuale. Si tratta di un atto dovuto per quanti hanno vergato col proprio sangue le fondamenta per uno stato libero e democratico.
La maggioranza ha votato in modo compatto, mentre l'opposizione si è divisa tra preconcetti, pregiudizi e luoghi comuni. I voti contrari o l'unica astensione sono stati motivati da interventi con frasi piuttosto opinabili, tipo "Non esiste più il fascismo", "Si tratta solo di marchette elettorali" o ancora" Mi oppongo a qualsiasi dittatura culturale". Quest'ultima richiama alla mente la Carta, la Costituzione: allora anche la nostra Costituzione è una dittatura culturale?
In sale era presente una folta delegazione dell'Anpi, che è stata simbolicamente onorata e ringraziata (per il suo impegno storico) con una confezione di fiori bianchi, rappresentanti le vittime del nazifascismo, offerta dalla consigliera di maggioranza Maria Manzo, che nel suo intervento ha sottolineato che" quel fascismo non esiste più, anche perché è reato, ma esistono persone che attingono a quelle idee anche oggi e la revoca sancita dal consiglio serve proprio come invito al rispetto per i diritti umani".
Si può cancellare una cittadinanza onoraria, ma non si possono cancellare tutte le vittime, milioni di vittime, che si sono avute in quegli anni bui.
Fonte: Il Portico
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