Tu sei qui: AttualitàDa Maiori l'appello per la tutela della Costiera Amalfitana
Inserito da (redazionelda), domenica 19 gennaio 2020 16:13:21
Si è svolto ieri, nella chiesa di San Domenico a Maiori, l'incontro pubblico "Costiera Amalfitana Zona Rossa", promosso da cittadini autoconvocati e firmatari dell'appello "per la tutela della Costiera Amalfitana".
Erano presenti il Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali di Ravello con Ferruccio Ferrigni responsabile scientifico del Piano di Gestione Sito UNESCO Costa d'Amalfi, Italia Nostra Salerno con la presidente Raffella Di Leo, Legambiente Campania con il responsabile scientifico Giancarlo Chiavazzo, il Club UNESCO di Amalfi con Enzo Sannino.
Sono stati assenti la Protezione Civile Regione Campania e l'Ordine dei Geologi della Campania. La prima per irraggiungibilità degli uffici, il secondo per un disguido di comunicazione del quale ci siamo scusati con l'auspicio di future collaborazioni.
La presenza di moltissimi cittadini ha testimoniato l'importanza del tema e l'attenzione di tutti verso i problemi di sicurezza e di vivibilità della nostra casa comune, la Costa d'Amalfi, e la necessità di continuare l'attività intrapresa, con particolare riguardo alla prevenzione. Per scelta non sono stati invitati politici e le istituzioni pubbliche, certo non per contrapposizione ma affermare l'autonomia da un osservatorio diretto dei cittadini; una platea di soggetti direttamente o indirettamente coinvolti nelle attività di progettazione e programmazione relativi alla nostra casa comune.
Hanno introdotto per il comitato organizzatore Vincenzo Rispoli e Rosario Dipino, i quali hanno messo l'accento soprattutto sulla necessità di una partecipazione diretta e democratica alla gestione del territorio.A seguire Il geologo Vittorio Di Benedetto ha illustrato ampiamente la struttura morfologica del territorio e le cause del dissesto idrogeologico.
Ferrigni del Centro Universitario ha proseguito poi con l'illustrazione del Piano di Gestione sito UNESCO Costa d'Amalfi, uno studio che evidenzia soprattutto metodologie e strumenti d'intervento condivisi con le popolazioni e le istituzioni pubbliche locali. In particolare è stato illustrato uno stralcio del piano relativo alla mitigazione sostenibile del rischio e al supporto all'agricoltura soprattutto amatoriale. Infine sono state illustrate le opportunità di segnalazione e gestione di potenziali rischi attraverso la pagina www.tutelailtuoterritorio.it (TTT).
Il responsabile scientifico di Legambienteha parlato della necessità di una gestione territoriale integrata e della convivenza delle popolazioni locali con il rischio tramite un equilibrio tra la tutela primaria delle vite umane e il rispetto dell'ambiente naturale. In questa ottica si deve fare chiarezza e acquisire consapevolezza su soluzioni comuni attraverso una governance territoriale unificata che guardi a soluzioni sostenibilitramite la prevenzione primaria per la gestione delle allerte, l'istruzione delle comunità alle emergenze e al rischio. Non sempre il rischio è mitigabile con interventi strutturali quindi è necessario acquisire consapevolezza e attenzione al proprio territorio perché con il rischio bisogna conviverci.
Anche la presidente di Italia Nostra Salernoha parlato di controllo e monitoraggio e della necessità di istituire un Presidio Territoriale Geologico. Inoltre ha associato l'aumento del rischio ad una gestione scorretta del territorio e all'abusivismo, fenomeno purtroppo presente storicamente in Costiera Amalfitana, portando esempi concreti. Le strutture abusive danneggiate da frane,e in generale eventi avversi, non devono essere risarcite con soldi pubblici.
In chiusura vi sono stati gli interventidel rappresentante del Club Unesco di Amalfi e di Marco Aceto, imprenditore agricolo. Entrambi gli intervenuti si sono concentrati soprattutto sulla necessità della tutela valorizzazione del paesaggio agricolo caratterizzato dalle macere e terrazzamenti sulla prevenzione dai rischi di dissesto.
Stando a quanto comunicato, il comitato promotore dell'iniziativa intende promuovere un luogo comune di discussione e di approfondimento tra i partecipanti, avvalendosi anche dell'eventuale contributo che vorrà dare l'ordine dei Geologi della Campania, tramite l'istituzione di un tavolo di lavoro comune finalizzato all'approfondimento e alla redazione di un documento che diventi una traccia operativa degli obiettivi e degli interventi di tutela del territorio.
Fonte: Il Vescovado
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