Tu sei qui: AttualitàSense8 torna a girare in Campania: da Positano il fotografo Vito Fusco nella troupe della serie tv
Inserito da (ilvescovado), domenica 5 novembre 2017 11:02:48
Di Maria Abate
Lo scorso 2 novembre è stato l'ultimo giorno di riprese napoletane per la troupe di Sense8, la serie tv statunitense targata Netflix popolarissima tra i giovani di tutto il mondo. Quando l'anno scorso - tra marzo e aprile - la troupe venne a girare alcune scene in Costiera Amalfitana, tra Praiano e Positano, il giovane fotografo positanese Vito Fusco pensò di poter sfruttare l'occasione per fare esperienza, ma - come si può immaginare - la troupe si rivelò inarrivabile e non riuscì ad accedere al set. Però la fortuna doveva ancora fare la sua parte e, così, mentre Vito passeggiava per i vicoli di Positano, incrociò le due registe, Lana e Lilly Wachowski, e obbedì all'istinto di fermarle per un saluto. Tutto poteva immaginare, tranne che le due si intrattenessero a parlare con lui, chiedendogli che mestiere facesse e invitandolo a mostrargli i suoi lavori fotografici. Senza troppe aspettative, Vito lasciò loro un biglietto da visita. Due giorni dopo fu chiamato: Lana e Lilly avevano bisogno dei suoi timelapse. Di quella collaborazione restano due scene in una puntata della seconda stagione: scorrono velocemente davanti agli occhi e a malapena si riconosce Positano, ma per Vito sono facilmente individuabili, dato che ci ha lavorato duramente in quei giorni.
Soddisfatte del lavoro fatto da Vito, le sorelle Wachowski lo hanno voluto ancora, quale fotografo certificato e assistente di Karin Winslow, moglie di Lana. Così, una settimana fa, si è unito alla troupe che ha girato tra Castellammare e Napoli scene che serviranno per un'unica puntata, un episodio speciale dalla durata di due ore previsto per il 2018. Insieme a loro Vito iniziava le riprese alle 6 del mattino per concluderle soltanto alle 22, stanco ma straripante di soddisfazione e, al tempo stesso, incredulità. Dal Rione Sanità al Molo S. Vincenzo, le telecamere hanno attraversato tutta Napoli, alla ricerca di scene di vita quotidiana da poter riprendere. Immerso in questa confusione di ciak e di emozioni, Vito ha scoperto che lavorare in un set è come vivere una vita parallela. La frenesia e i cambi di scena sono tanti e aspettarsi un ordine logico nella successione delle scene è impossibile, anche se è tutto sotto controllo. Soprattutto se l'argomento della serie è intricato e complesso come quello di Sense8, che deve rappresentare con efficienti strategie di ripresa la particolare connessione telepatica che accomuna gli otto protagonisti, sconosciuti provenienti da diverse parti del mondo.
«È stata un'esperienza indescrivibile - ci confida Vito Fusco -. C'è bisogno di apertura mentale, perché sul set tutto diventa possibile. Si potrebbe dire che lo stesso set sia un film a parte, è assurdo tutto ciò che accade nella sua orbita».
Fonte: Il Vescovado
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