Tu sei qui: Cronaca«Piazza Abbro, tutto da rifare»
Inserito da (admin), lunedì 23 luglio 2012 00:00:00
Se non si annulla la gara si perderanno i finanziamenti europei per le irregolarità riscontrate. La Soprintendenza ai Beni Culturali ordina al Comune di rimettere al loro posto 2.570,27 mq di sanpietrini che toglie da Piazza Abbro. Quindi non si potranno sostituire i sanpietrini con la pietra siciliana.
Il Comune dovrebbe risparmiare. Quanto? Calcolo da fare: prezzo della pietra vesuviana (€ 176,96) meno prezzo del sanpietrino (€ 12,34) = € 164,62 da moltiplicare per i mq 2.570,27 di pavimentazione della piazza. Sono 423.108,79 €. Ed è il primo risparmio.
Poi c’è da rettificare l’errore dei tecnici del Comune per i lavori su via M. Garzia, viale Crispi, etc, dove già avevano previsto lo stesso tipo di lavoro, che la Soprintendenza ora impone per Piazza Abbro: togliere i sanpietrini e rimetterli a regola d’arte, dopo aver realizzato il sottofondo. Rimettere i vecchi cubetti di pietra lavica, i sanpietrini e non riacquistarne di nuovi.
Il prezzo per questo lavoro è di 12,34 al mq. Il Comune invece ha fatto i calcoli come se i sanpietrini si dovessero acquistare un’altra volta ed ha conteggiato il lavoro a 61,18 al mq. Ed ecco il secondo risparmio: prezzo errato dei tecnici comunali (61,18 €) meno il prezzo della sola posa in opera (12,34 €). Abbiamo una differenza di prezzo di € 48,84 al mq, che si devono moltiplicare per i mq 5.629,49 di pavimentazione di via M. Garzia, viale Crispi, etc. Il secondo risparmio è quindi di € 274.924,45.
In definitiva, solo a voler considerare i sanpietrini, che è una delle 4 prescrizioni della Soprintendenza, e la correzione dell’errore tecnico, il totale dei risparmi è di € 698.033,24, che rappresentano circa il 25% del prezzo complessivo a base d’asta (€ 2.832.040,09).
Il Comune è stato messo in un vicolo cieco da chi ha gestito l’operazione. Infatti:
se il Comune fa finta di niente e non riduce almeno di € 698.033,24 il prezzo complessivo, fa un regalo all’impresa che si aggiudica i lavori. Se, invece, si decurta il prezzo e non si fa una nuova gara, si preclude la possibilità di avere uno sconto maggiore dalle imprese che non hanno vinto la gara e che non sapevano di poter utilizzare dappertutto i sanpietrini vecchi invece di dover acquistare la pietra siciliana.
Queste sono alcune delle irregolarità. Ed anche di questo vorremmo parlare con il Sindaco, prima che aggiudichino i lavori. Così prevede l’art. 15 dello Statuto comunale: prima di prendere la decisione si devono ascoltare i promotori della petizione.
Il Comitato “No Scacchiera”
Fonte: Il Portico
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