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Campilongo critico: "Così non va"

Inserito da (admin), martedì 30 agosto 2005 00:00:00

La Cavese ha dimostrato di avere ancora bisogno di molto rodaggio per dirsi competitiva. E lo stesso allenatore Campilongo, che il suo nervosismo lo ha esternato tutto anche in campo, al punto da beccarsi l'espulsione da parte del fiscalissimo Stallone di Foggia, anche a fine gara ha denunciato la sua insoddisfazione: «Troppi momenti di stanca nel nostro gioco per poter davvero pensare di impensierire una squadra come l'Ancona. Sornioni ed essenziali nel loro gioco, i dorici ci hanno messo spesso in difficoltà. Questo è dovuto, si intende, non ad un'inferiorità tecnica sugli avversari, ma ad una preparazione ancora da completare dei miei ed alla necessità, soprattutto per gli ultimi arrivati, di digerire il mio modo di vedere il calcio». I vari Aquino, Sanetti, Risi, Cerchia, Pittilino devono crescere, sia sul piano della preparazione fisica che su quello tattico. «Sì, per me è inconcepibile che si possa aspettare gli avversari in difesa, che non li si aggredisca e che non si spinga sulle fasce in attacco, per poi tagliare al centro. Il 4-3-3 a me caro non permette troppo di tirare il fiato in campo. Altrimenti si rischia sempre di prenderle. Come stava succedendo con l'Ancona. Capisco e non condanno, naturalmente, i miei nuovi atleti, perché hanno ancora nella testa e nelle gambe altri moduli». Non è, dunque, quella vista domenica al "Lamberti" la Cavese che Campilongo immaginava di mettere in campo? «No, non fatemi dire cose che non ho detto. Con Dionisio, il nostro direttore sportivo, lavoro benissimo ed il tandem penso abbia già dato dimostrazione di quello che sa fare. La rosa è stata costruita insieme. Io non ho mai fatto problemi di uomini, ma solo di ruoli da coprire. Dionisio, che conosce il materiale umano in circolazione, si è industriato per far arrivare in biancoblù il meglio che ci si potesse permettere. E su quel materiale ho lavorato e lavorerò». Si parla di altri arrivi. Sasà Campilongo tiene la consegna del silenzio: «Chiedete al direttore sportivo per il calcio-mercato. A me non risultano altre operazioni, se non di snellimento della rosa di qualche giovane. Se fosse diversamente, non potrei che essere contento». Ma cosa non ha funzionato domenica nella sua Cavese? «Premetto che non c'è nessun processo da avviare. Siamo alle primissime battute della stagione ed anche un pari è un punto guadagnato e da accogliere positivamente. Vista l'emergenza di centrocampo che avevamo, abbiamo fatto molto di più di quanto era lecito attendersi. La reazione dei ragazzi al vantaggio dell'Ancona c'è stata ed ha testimoniato che c'è orgoglio da vendere in tutti gli aquilotti. Questo fa ben sperare nella crescita del gruppo. Quando avrò a disposizione un vero regista come Tatomir, una spalla rodata come Tony D'Amico e Nocerino sulla fascia difensiva al posto di un volenteroso, ma pur sempre inesperto Correale, la musica cambierà e le stonature registrate domenica saranno cancellate da prove sicuramente più esaltanti. Ne sono arciconvinto». Oggi pomeriggio ripresa degli allenamenti al "Lamberti", mentre dal 1° settembre tutti sul sintetico di Mugnano del Cardinale, per non rovinare il manto dello stadio amico. Intanto, il direttore sportivo Nicola Dionisio continua nel delicato compito di costruire la squadra. Sfumato Evacuo, il primo obiettivo resta Diego Albano, attaccante del Manfredonia. Per il 26enne materano sarebbe un ritorno di fiamma con la maglia biancoblù, indossata nel lontano campionato di C2 1999/2000. Il suo ingaggio, però, slitterà probabilmente di almeno un paio di mesi, in attesa che il contenzioso con il Manfredonia si concluda. Dunque, al momento nessun nuovo arrivo, ma solo uscite. Dionisio sta cercando squadre in cui parcheggiare, con la formula del prestito, i giovani Volpecina, Moccia e Cirillo.

Fonte: Il Portico

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