Si avvicina l'esordio casalingo della Cavese nel campionato di C2. In un "Simonetta Lamberti" che si è rifatto il look grazie all'intervento programmato dall'Amministrazione comunale sul manto erboso e sulle gradinate, si prevede per la gara contro il Castel di Sangro, domenica prossima, il pubblico delle grandi occasioni. Peccato per quel filo spinato che continuerà a stonare sulle inferriate del campo, trasformandolo più in un lager che in un luogo di sport. Ma la necessità di garantire la sicurezza ha prevalso ancora. Agibilità riconfermata, ma ancora una volta il prezzo da pagare è stato alto in termini di immagine. Intanto, i numeri che arrivano sul fronte abbonamenti dai "Cavese Point" fanno pensare ad una giornata colorata di bianco e di blu nello stadio amico. Intorno a questa Cavese cresce l'entusiasmo dei tifosi. Ha contribuito molto, da questo punto di vista, la vittoria "corsara" nell'esordio di Gela. Sorride il patron Della Monica. La sua Cavese torna nel calcio professionistico e torna l'abbonamento, soluzione accantonata da due anni a questa parte. «La risposta - sottolinea il numero uno della società di via Sorrentino - mi sembra incoraggiante. Gli sportivi aquilotti stanno testimoniando con le tante prenotazioni che hanno apprezzato il lavoro fatto nella costruzione della nuova squadra. Spero che si possa, tutti insieme, vivere un altro anno di grandi soddisfazioni per i nostri colori sociali. Abbiamo deciso con coraggio di mischiare le carte dopo la vittoria del campionato di serie D e di rivoluzionare la squadra. Ho dato mandato al mio collaboratore e consulente di mercato, Pietro Aggradi, di allestire un gruppo con carattere e qualità, senza fare spese folli. Penso che il cocktail sia venuto bene». La verifica sarà affidata al campo. Dopo l'exploit in Sicilia della scorsa settimana, è già il momento delle conferme. «La campagna acquisti - dichiara Della Monica - si è conclusa con l'arrivo del difensore destro Chianello e con il ritorno di Fabio Di Vito. La Cavese, così, è completa, perché in organico ci sono tutti gli elementi con le caratteristiche necessarie al gioco di Silva. Resta ora da migliorare l'affiatamento del gruppo. Se poi dovessero palesarsi altre lacune, ci sarà tempo per turare eventuali falle». Anche mister Silva ne è convinto: «Siamo a buon punto, ma ora quello che serve è giocare, giocare e giocare. Le gambe, infatti, non sono ancora quelle che vorrei. Il ritmo è ancora blando e qualche pausa di troppo si legge nella gara. A Gela, però, abbiamo dimostrato che, quando vogliamo, facciamo male, affondando i colpi con freddezza e cinismo. La Cavese che voglio? Non molto lontana da quella vista all'opera in Sicilia». Ieri sera, intanto, al Social Tennis Club sono stati presentati ufficialmente alla città i quadri tecnici ed i calciatori aquilotti.