Dopo la "sbornia" di domenica scorsa, la Cavese deve risvegliarsi al più presto dal sogno felice, per rituffarsi nella bolgia del campionato. E' indispensabile, infatti, dare un senso ed un seguito alla vittoria conquistata sulla Vigor Lamezia ed alla leadership appena riacciuffata nel girone. Al cospetto di un calendario che sembra favorire i calabresi, bisogna non perdere terreno sin dalla prossima trasferta di Marsala. «Quella siciliana - sottolinea Mario Somma, tecnico aquilotto - è una squadra ostica, capace di metterci in difficoltà a tal punto, nella gara d'andata sul neutro di Castrovillari, da essere stata l'unica a costringerci al pareggio nel nostro momento migliore. Adesso stanno vivendo un appannamento temporaneo e sono scivolati giù in classifica, ma guai a sottovalutarli». Intanto, il giudice sportivo ha provveduto a decimare il Marsala. Ben tre, infatti, sono gli squalificati nella squadra siciliana: i centrocampisti Grammatico ed Abbenante ed il difensore Utro salteranno la sfida con gli aquilotti. «Dovremo essere bravi - non si fa incantare dalle assenze il tecnico biancoblù - ad interpretare come sempre la partita. Il campionato, a questo punto, è nelle nostre mani. Possiamo vincerlo o perderlo solo noi. Sarà indispensabile, comunque, quella concentrazione mentale che ci ha caratterizzato finora». Da segnalare che domenica prossima, con l'avvento dell'ora legale, le partite cominceranno alle ore 16, fatta eccezione proprio per Marsala-Cavese, programmata alle ore 15.30 per consentire ai giocatori metelliani di tornare a casa con l'ultimo volo utile dalla Sicilia. Potrebbe essere un handicap far conoscere in anticipo alla Vigor Lamezia il risultato finale della vostra partita? «Non credo - conclude il tecnico Somma - anche perché la gara interna dei calabresi si preannuncia senza storia. Ospitano l'ormai retrocesso Belpasso e non c'è alcun dubbio sull'esito della sfida, che poi sfida non è. Noi, invece, abbiamo una brutta gatta da pelare. E sarà lì, in Sicilia, che dovremo dimostrare, confermandolo, tutto quello che di buono siamo riusciti a fare finora».