Tu sei qui: Economia e TurismoCavese, Ultras Curva Sud Catello Mari attaccano società e calciatori: «Siete indegni!»
Inserito da (redazioneip), venerdì 4 dicembre 2020 13:22:12
«INDEGNI! Questa l'unica parola che ci viene in mente per fotografare lo scempio a cui stiamo assistendo. Società, calciatori e staff tecnico, senza dimenticare le istituzioni e chiunque altro remi contro la nostra amata Cavese. Tutti indegni di rappresentare oltre 100 anni di storia e di passione viscerale, tramandata da padre in figlio, frutto di un legame indissolubile di un popolo con la sua terra, mantenuto vivo anche in chi vive lontano». Sono le parole, affidate ad una nota stampa, degli Ultras Curva Sud Catello Mari.
«Le umiliazioni in serie di questo campionato, l'oltraggio delle sette sconfitte consecutive nel nostro "Simonetta Lamberti" sono però, più di tutto, la conseguenza dell'improvvisazione e dell'arroganza societaria. Non abbiamo le bende davanti agli occhi e così come ne vediamo gli aspetti positivi, tanto decantati, allo stesso tempo ne cogliamo gli evidenti fallimenti.
Analizzando infatti la gestione Santoriello, sono i fatti a smentire i paventati "progetti tecnici" di questi anni. Subentrato in corsa nel campionato 2017/18, la squadra allestita da Raffaele Sergio e guidata in panchina da Bitetto sarebbe dovuta essere, per il gioco ed il carattere dimostrati, un patrimonio da preservare e invece... AI ritorno in serie C nella stagione 2018/19, con gli arrivi di Pavone e Modica, la squadra viene rinnovata quasi completamente con tante scommesse pescate nelle categorie inferiori e dopo una prima parte di stagione sofferta, sì è costretti all'acquisto di ben 8 rinforzi, nel mercato di gennaio, per alzare il tasso qualitativo della rosa. Alla fine i play-off persi sfumano nell'inopinata sconfitta di Bisceglie, in un campionato, va aggiunto, dai valori tecnici modesti.
Campionato 2019/20, ennesima rivoluzione: nuovo direttore sportivo (Lamazza), nuova guida tecnica (Moriero) e squadra ancora una volta rivoluzionata. Risultato: progetto tecnico fallito dopo appena quattro giornate, esonero dell'allenatore e la scelta divisiva del ritorno di Campilongo prima e di Pavone poi. Sarà soprattutto il lavoro della Sud, in questa fase ed esclusivamente per il bene della Cavese, a tenere unita la tifoseria. Il risultato è quello di una posizione tranquilla in classifica, prima che l'emergenza-covid blocchi i campionati certificando la salvezza.
Nella stagione 2020/21, ci saremmo quindi aspettati una maturità societaria che, consapevole degli errori compiuti negli anni precedenti, avesse tratto finalmente qualche insegnamento. invece, solito film: Campilongo non confermato, panchina affidata nuovamente a Modica e squadra ancora una volta ricostruita, con una rosa infarcita di giovani di belle speranze, finora disattese ed ecco servito uno dei peggiori disastri della gloriosa storia della Cavese Calcio 1919!
Non siamo tecnici, ne vogliamo esserlo. Il nostro compito è quello di sostenere, spinti dall'amore immenso verso il biancoblù. Ed è proprio perché amiamo profondamente questi colori, che pretendiamo che essi vengano onorati in campo e fuori.
Santoriello ora basta! Sono tre anni che assistiamo a teatrini dettati da stati d'animo confusionali e da fasi lunari, a secondo di chi ti è simpatico o antipatico! Non puntare sempre il dito e scaricare le responsabilità solo sugli altri, togliti la maschera e fatti un bagno di umiltà, la chiave la trovi nei tuoi modi e atteggiamenti, nella tua arroganza di conoscere tutto di calcio, nella tua incompetenza di fare tutto da solo pensando di risolvere i problemi di un organico attraverso trasfermarket o in altre scelte in cui ci vorrebbe cuore, passione e gente giusta al posto giusto, e nelle tue imposizioni che non ti rendono nè leader nè trascinatore, ma solo un padre padrone presuntuoso!
Basta con le chiacchiere, le umiliazioni e le scommesse fatte sulla pelle dei tifosi! Basta con gli affronti alla nostra dignità ed alla nostra storia, adesso servono chiarezza e sostanza da dimostrare con i fatti!
Tutte le componenti coinvolte, si ricordino di qui in avanti che quando si scende in campo con questa maglia, quando la si rappresenta in ogni sua forma, non si tratta di una semplice squadra di calcio ma un autentico sentimento, un bene di inestimabile valore dalla storia ultracentenaria».
Fonte: Il Portico
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