Tu sei qui: Economia e Turismo«Che cosa non si fa per una fetta di Costiera»: il reportage de “Il Venerdì di Repubblica” sull’overtourism che attanaglia la Divina
Inserito da (PNo Editorial Board), venerdì 28 luglio 2023 17:53:14
Strade bloccate e congestionate, poca manutenzione e scarsa sicurezza. E poi l'inadeguatezza dei trasporti pubblici, con migliaia di turisti, a tutte le ore del giorno e della notte, parcheggiati in lunghe file sul bordo della strada, presso fermate senza tettoia, panchine o servizi igienici. E, ancora, spazi di ogni tipo trasformati in B&B, con l'impossibilità per i giovani residenti di trovare casa per formare una nuova famiglia.
Tutto questo, ed altro, nel reportage pubblicato su Il venerdì, il settimanale di Repubblica, dedicato all'overtourism in Costiera Amalfitana.
Oltre ad osservare personalmente la situazione in cui versano Amalfi, Positano o Ravello, l'inviata Conchita Sannino ha intervistato Vito Cinque, proprietario dell'esclusivo hotel cinque stelle "Il San Pietro di Positano" e Vicepresidente di Confindustria Salerno.
«L'equilibrio è già stato distrutto. Stiamo letteralmente distruggendo Positano e non c'è un'amministrazione pubblica o una rete di comuni che sia consapevole del prezzo che pagheremo». Questa l'amara sentenza dell'imprenditore, che osserva i cambiamenti di un luogo in cui da sempre la sua famiglia fa ospitalità.
Egli ha fondato, insieme ad altri imprenditori, il Comitato per il monitoraggio dei flussi turistici, che si serve del sistema Blimp, con sensori installati lungo l'intera Costiera Amalfitana. Pertanto, parla con cognizione di causa.
«Senza voler creare allarmismi, ma con dati concreti, possiamo affermare di attraversare stagioni di grande rischio, non solo per la sostenibilità dello sviluppo turistico in queste zone, ma anche per uno stravolgimento irreparabile delle nostre comunità», ha detto.
E ha evidenziato come, l'anno scorso, uno studio di Tim People Analytics per Confindustria Salerno abbia rilevato numeri record nella Città Verticale: 17-24 mila visitatori giornalieri che arrivano via terra, mentre il traffico marittimo medio, sempre quotidiano, può raggiungere picchi di 15 mila passeggeri.
«Nella giornata campione del 2 giugno, le presenze uniche sono state 52 mila: quest'estate abbiamo nettamente superato quella soglia. Possiamo solo immaginare le implicazioni di tutto ciò. A livello globale, la nostra reputazione del brand è in calo. Anche le meraviglie naturali, come quelle celebrate lungo il Sentiero degli dei, possono lasciare tristi ricordi: recentemente, una giovane escursionista ha perso la vita e ci sono stati ben 20 incidenti mortali, ma nessuno sembra prendersene la responsabilità, e la sicurezza di quei luoghi è praticamente inesistente».
«Ci preoccupa anche la trasformazione dei luoghi. - ha aggiunto Cinque - Positano sta diventando qualcos'altro, né un vero paese, né una comunità: scompaiono i panettieri, i negozianti, gli artigiani. Chiunque possa permetterselo, acquista spazi per trasformarli in case vacanze. Questo è favorito dall'impunità e dall'inerzia delle autorità politiche. Inoltre, c'è una completa cecità di chi, persino a livello regionale, ha previsto di abbassare la soglia minima di pernottamento: in questo modo, chi offre alloggi privati continua a pagare solo il 21% di tasse, mentre gli albergatori devono versare il 55% delle tasse».
Una situazione che sta sfuggendo di mano e che potrebbe peggiorare se tutte le parti interessate, autorità pubbliche e privati, non si siedano a tavolino per studiare una strategia per preservare la bellezza e l'unicità della Costiera Amalfitana.
Fonte: Il Vescovado
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