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Chievo-Napoli, la mano del cavese Sorrentino rallenta la corsa dei partenopei

Inserito da (Redazione), domenica 5 novembre 2017 20:17:22

Interventi decisivi per frenare la corsa del Napoli in campionato. Basta questo per riassumere la prestazione di Stefano Sorrentino, l'esperto portiere di Cava de' Tirreni e simbolo del Chievo Verona.

L'assedio azzurro, infatti, ha esaltato ancora una volta le qualità dell'estremo difensore clivense, reattivo sia sul colpo di testa di Hamsik che sul destro a giro di Insigne. A quasi 38 anni Sorrentino è ancora decisivo e dimostra ancora un'ottima condizione fisica, al punto che di ritiro non si sente ancora nemmeno il sussurro. Mai una polemica, mai una parola fuori posto, mai un ripensamento. Ma la maturità di capire le situazioni e, nello stesso tempo, la voglia di non mollare mai, perché lui c'è e, quando c'è bisogno, come è successo questo pomeriggio, si può contare su di lui.

Nato a Cava de' Tirreni nel 1979 e figlio d'arte (il padre Roberto fece tutte le categorie da professionista fino ad approdare nella massima serie con la maglia del Bologna), Sorrentino muove i primi passi nel mondo del calcio come attaccante nelle giovanili della Lazio: «Da piccolo facevo l'attaccante. Poi ad un torneo verso gli anni 90 dato che mancavano i portieri il mister di quel tempo, Rino Rado, mi disse vai tu in porta perché tuo papà è portiere. In quel torneo andai in porta e vinsi il premio di miglior portiere. Da lì poi decisi di continuare a giocare in porta».

Juventus, Torino, Aek Atene, Chievo e Palermo sono state le tappe più importanti dell'estremo difensore, ma indubbiamente è stato tra le fila della formazione veronese a trovare la sua dimensione migliore e ad affermarsi definitivamente. «Il Chievo è una famiglia e il segreto è il presidente Luca Campedelli - ha dichiarato il portiere - Grazie a lui, il Chievo negli ultimi 15 anni è rimasto in serie A 14 volte. Questo significa continuità, programmazione e tanta passione. E' il nostro primo tifoso e segue tutti i nostri allenamenti». Con la maglia gialloblù il portiere si fa conoscere come "para-rigori", infatti nelle stagioni 2009/10 e 2011/12 para 4 rigori, tra questi anche penalty calciati da attaccanti del calibro di Milito e Di Natale. Inoltre, con i suoi interventi miracolosi, contribuisce alle salvezze delle squadra veneta e in particolare ricordiamo la sua prestazione maiuscola in Roma-Chievo 0-0 della stagione 2008/09, dove i giallorossi fecero un vero e proprio tiro a segno verso la porta clivense, ma lui in quella giornata parò di tutto e di più.

In 4 stagioni e mezza con i veneti gioca 163 partite. Nel gennaio del 2013 viene ceduto al Palermo ed i tifosi clivensi non la prendono bene: quando nello stesso campionato Sorrentino fa ritorno a Verona con la maglia rosanero viene fischiato per tutta la partita. Con il Palermo disputa 3 stagioni e mezza con 117 partite tra A e B conquistando la promozione in Serie A nella stagione 2013/14 e indossando anche la fascia di capitano.

Nell'estate del 2016 Sorrentino decide per motivi familiari di far ritorno al Chievo. Un ritorno di fiamma in una piazza da cui era andato via non senza polemiche: «Ai tempi c'era stata una rottura - spiega - ma non ebbi discussioni con Campedelli. Anni fa ci siamo chiariti e in ogni sessione di mercato ha provato a riportarmi al Chievo. Non mi era piaciuto lasciare in quel modo, è come se gli stessi chiedendo scusa". E per chi pensa che possa tornare a Verona per giocarsi il posto con Bizarri, Sorrentino è glaciale: "Chi mi conosce sa che non vado via per fare il secondo. Mi ha chiamato persino un'importante squadra italiana per farlo e ho detto no». Nonostante tutto però Sorrentino riesce a farsi perdonare dai tifosi del Chievo con prestazioni all'altezza, come quella all'Olimpico contro la Lazio, vinta per 0-1 dai clivensi grazie ad un solo tiro in porta, ma soprattutto grazie alle sue parate che hanno tenuto in corsa i veneti fino alla fine.

Fonte: Il Portico

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