Ha fatto discutere l'articolo di di una reporter di Travelawaits, portale web dedicato al turismo over 50, incentrato sulle criticità della Costa d'Amalfi e, in particolare, di Positano. La giornalista, pur non mettendo mai in discussione le bellezze della Divina si lancia in un confronto tra il turismo costiero e quello della Liguria, supportando quest'ultimo. Ma Carlo Cinque, dottore in Economia e patron di uno degli alberghi più esclusivi del nostro territorio, non ci sta.

Giorni fa, intervistato da Positano Notizie, aveva replicato alla giornalista, facendo una panoramica generale sul turismo della Costa d'Amalfi. Le sue dichiarazioni sono state riprese anche dal giornalista Mario Amodio su "Il Mattino":

«A causa dell'overtourism che subiamo da qualche anno, iniziano ad uscire i primi articoli negativi che dipingono la nostra Costiera Amalfitana e Positano in particolare, in termini poco lusinghieri - scrive Cinque, owner insieme col fratello Vito e la mamma Virginia Attanasio del San Pietro di Positano - Fare turismo non significa alzare la saracinesca, aprire la porta, accendere il computer e aspettare che qualcuno entri, compri, ci noleggi o ci prenoti qualcosa; fare turismo, in un piccolo comune - in senso territoriale - dalla grande attrattività, significa anche scegliersi i clienti, avendo la possibilità di farlo e oggi questa possibilità non è negata a nessuno, quindi perché non approfittarne. Cosa volete fare? Continuare con la deregulation - la non regolamentazione di nessun servizio turistico e soprattutto del traffico impazzito - e lasciare che il caso decida la nostra sorte futura? Oppure volete iniziare a impostare delle regole per preservare l'appetibilità delle nostre zone per i decenni e le generazioni future? E se qualcuno non l'avesse capito, stiamo parlando dei nostri figli, mica di estranei».