Tu sei qui: Economia e TurismoEsonerato Scoglio, il Napoli richiama Colomba
Inserito da Il Mattino (admin), mercoledì 12 marzo 2003 00:00:00
Tre mesi dopo, riecco Colomba. Esonerato per colpa di quei risultati che avevano portato il Napoli sul fondo della B (appena un punto in più della Salernitana) e per l'assenza di gioco in una squadra che sembrava addormentata, Colomba torna a Napoli. Richiamato da Naldi a mo' di salvatore di una patria che viaggia ancora pericolosamente alla deriva. Vincolato da un contratto di tre anni, Colomba ha detto immediatamente sì. Ma non l'ha fatto solo per dovere o perché, come via d'uscita, aveva solo la strada delle dimissioni. In fondo, per lui tornare alla guida degli azzurri è motivo di soddisfazione. Forse anche di rivalsa. Per il Napoli, invece, e ciò non suoni come riflessione irriverente per Colomba, il ripensamento è soprattutto figlio dell'impossibilità di pagare un altro ingaggio ad un terzo allenatore. Comunque sia, richiamato in servizio ieri, prima di colazione, Colomba sarà a Napoli stamane e nel pomeriggio ricomincerà con gli allenamenti. Prima di tornare in campo, liberato per un giorno dal vincolo del silenzio stampa, racconterà sensazioni e nuove motivazioni con accanto il presidente Naldi, il quale pure avrà da dire qualche cosa. Colomba e Naldi, comunque, non s'erano persi di vista in questi mesi. Un po' per ragioni legate a quel contratto, un po' per altro, infatti, si erano sentiti ed anche incontrati. Ed ieri non hanno dovuto neppure parlar troppo per ritornare assieme. Colomba, dunque. Ma che squadra, che ambiente, che aria troverà il vecchio-nuovo allenatore oggi a Soccavo? Beh, intanto, abbandonatolo penultimo, Colomba troverà il Napoli più avanti di una posizione, che non è molto, ma è meglio di prima. Ma, cosa più importante, troverà facce e nomi nuovi. Certo, giocatori che magari, per il calcio che gli piace, non avrebbe consigliato (non tutti almeno), ma con i quali dovrà sgobbare per strappare il Napoli alla retrocessione. A questa squadra mezza rinnovata dovrà dare corpo ed anima. E dovrà farlo in fretta, perché di tempo, ormai, non ne ha più troppo a disposizione. E poi, dovrà fare i conti con le assenze. A quelle che gli erano già note (Villa, Russo e Pavon), se ne sono aggiunte ancora due, quelle di Savino e Baldini, mentre in tempi brevi potrà recuperare Sesa e Quadrini. Problemi di difesa, insomma, in vista del Verona. Ma anche cronici problemi di classifica e, chissà, forse di ambiente. Quali saranno, ora, i rapporti tra Colomba ed il tifo, che lo prese di mira sino al giorno dell'addio? Probabilmente, il rapporto sarà di indifferenza. Nel nome di quel bene minimo e supremo che pretende il Napoli salvo dalla C, il tifo, soprattutto quello delle Curve, con tutta probabilità si affiderà ad una tregua unilaterale. Questo dovrebbe accadere nei confronti dell'allenatore e della squadra. Striscioni e cori, forse, avranno altri destinatari.
SCOGLIO, UNA BRUTTA FACCENDA
La società ha gestito malissimo la breve avventura di Scoglio, accolto come un messia, sulla panchina azzurra
Nella classifica della faccia, il Napoli da ieri già è retrocesso, e non perché ha licenziato Franco Scoglio, ma perché ha gestito malissimo la sua breve avventura e tutto il campionato. Nella classifica del calcio, invece, il Napoli può ancora farcela ed è un altro buon motivo per dimostrare dignità allo stadio e sostenere fino all'ultimo minuto ciò che resta della squadra una volta azzurra. Dal 1989, anno genoano, Scoglio non finisce una stagione sulla panchina della prima giornata. Eppure, è stato accolto come un messia. È stato accontentato con tutti o quasi i rinforzi richiesti. Non più di un mese fa, certi giornali, ora i più spietati nei suoi confronti, facevano i conti della possibile promozione in serie A. Scoglio ha un carattere autoritario e non lega con tutti i giocatori, a suo dire privi del diritto di parlare di lui, troppo superiore «per ruolo, età e cultura». Eppure, nulla è stato fatto per metterlo al riparo dal gioco strisciante della sfiducia, se D'Angelo e Marcolin - due magari non freschissimi, però in possesso dei "tre attributi" da Scoglio ritenuti necessari per scendere in campo - una settimana fa hanno avvertito l'urgenza - loro e non la società - di invitare a restare a casa i compagni che sbagliano e non credono. Alla fine del brutto gioco, hanno vinto gli scettici. Scoglio, nonostante gli errori, ha fatto più punti, ed in meno giornate, di quanti fatti da Franco Colomba. Eppure, ciò non è bastato ed a Colomba la squadra torna, magari soltanto per motivi di bilancio, visto che lo pagavano ancora. Colomba merita, comunque, ogni solidarietà, avendo avuto in consegna una formazione più debole di quella costruita per Scoglio ed avendo dimostrato fierezza nell'insuccesso. Fu insultato da una Curva solo perché si era fermato a testa alta sotto lo striscione che diceva "Colomba vola via". Anche l'ordinario coraggio può diventare una colpa...Adesso si trova a gestire una squadra ben diversa da quella affidatagli al principio, forse lontana dai suoi schemi. Il mistero circonda l'epilogo di questa faccenda buffa. Il presidente Naldi si dice dispiaciuto, fa sapere che i giocatori non c'entrano. Filtra, intanto, la voce di una rottura del rapporto cominciata dopo la sconfitta di Cosenza. Allora, perché non hanno provveduto subito? L'impressione è quella di una società gestita come un "bar dello sport", con quattro chiacchiere fra amici non necessariamente competenti, dove la stabilità del comando e la convergenza di idee tra l'allenatore ed il resto dello staff tecnico sono meno di un optional.
Fonte: Il Portico
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