Tu sei qui: Economia e TurismoIl Napoli sulle tracce di Mamede
Inserito da Il Mattino (admin), giovedì 11 luglio 2002 00:00:00
Soltanto idee, sondaggi, tentativi: il mercato del Napoli resterà paralizzato fino a lunedì prossimo. Superato lo scoglio dell'assemblea, inizierà lo sprint per costruire la squadra. Obiettivo principale è una punta da affiancare a Roberto Stellone: il pressing su Luca Saudati (nella foto in alto) è stretto, il 24enne attaccante non ha voglia di restare all'Atalanta e l'accordo potrebbe anche essere trovato. In tempo di mercato, però, è sempre meglio lasciarsi altri spiragli aperti. Uno potrebbe essere Paolo Poggi, che non è giovane (31 anni), ma ha dalla sua l'esperienza e, soprattutto, potrebbe essere chiesto al Parma in prestito. Gli emiliani lo hanno ceduto, gratuitamente, al Piacenza nella scorsa stagione e potrebbero ripetere l'operazione, magari contribuendo anche all'ingaggio. Col Parma potrebbe anche essere aperta una trattativa simile pure per Stephen Appiah, centrocampista ghanese ventiduenne, che, però, piace anche al Brescia, che non ha scadenze d'assemblea da rispettare. Con il Crotone è in dirittura d'arrivo la trattativa per Cardinale, mentre si apre una nuova pista, su richiesta specifica dell'allenatore Franco Colomba: alla Reggina è stato chiesto il centrocampista portoghese Mamede, 28 anni, prelevato nel 2000 dal Vitoria Setubal e capace di collezionare 56 presenze nelle ultime due stagioni in amaranto. Gli azzurri lo vorrebbero in prestito, la Reggina tentenna, Colomba preme. Se ne riparlerà, comunque, dopo l'assemblea di lunedì.
LA SERIE B AL SABATO
Franco Colomba: «In notturna sarebbe un problema soprattutto al Nord»
Non solo sul fronte dirigenziale esistono delle perplessità. Anche all'interno delle squadre c'è tensione per lo spostamento al sabato delle gare di campionato.
L'allenatore del Napoli, Franco Colomba (nella foto al centro), esprime dubbi soprattutto sull'ipotesi che si giochi di pomeriggio: «Penso che il sabato pomeriggio sia più difficile convogliare allo stadio un numero consistente di tifosi», spiega. Però c'è una riflessione anche sulla possibilità opposta, quella che le partite vengano disputate alle 20.30. Colomba è uomo di calcio e conosce le difficoltà, soprattutto in inverno, di "affrontare" gli stadi quando il sole è calato: «Penso che negli stadi del Sud la situazione possa anche essere tenuta sotto controllo. Non c'è mai quel freddo intenso che ti impedisce anche di muoverti. Ma per i tifosi delle squadre del Nord affrontare un'intera stagione di partite in notturna può essere un grande problema. Ci sono zone in cui il freddo non consente nemmeno di uscire di casa».
Commercianti, ristoratori e gestori di locali non ci stanno: «Saremo fortemente penalizzati»
Niente calcio di sabato, non siamo inglesi. E ci teniamo a tenere strette le nostre sane abitudini partenopee: serata prefestiva dedicata alla moglie o alla fidanzata, pomeriggio festivo consacrato al pallone. Ma la decisione è presa, piaccia o no, mentre si allunga lo spettro della crisi sulle categorie che temono - o meglio, sono già certe - di essere penalizzate dal nuovo calendario. Commercianti, ristoratori, gestori di cinema, teatri e discoteche: come potranno reggere la concorrenza con il calcio? L'unico margine di trattativa, che approderà sull'apposito "tavolo di concertazione" annunciato dal Calcio Napoli, è sull'orario. La partita serale, che forse piacerebbe di più al salumiere ed al titolare della boutique, diventa un'ombra minacciosa sul futuro di chef, camerieri e cantanti di pianobar. Sentite Antonio Pace, presidente dei ristoratori: «Se perdiamo anche i clienti del sabato sera, finiremo col chiudere i battenti. Il calcio si sta impossessando della nostra vita, del nostro lavoro. Dal piacere domenicale passiamo alla frustrazione quotidiana». Scenario meno catastrofico, ma sempre negativo, quello tracciato dal presidente dell'Ascom Napoli, Maurizio Maddaloni: «Le esigenze televisive stravolgono i tempi della città. Comunque, quel che è deciso e deciso. Se posso avanzare una proposta, a nome dei nostri iscritti, sarebbe preferibile giocare di sera, per non spezzare l'attività della giornata». «Meglio di pomeriggio - è il parere di Mario De Miranda, presidente Confesercenti - magari alle 14, nell'orario di pausa dei negozi». Selvaggia Stella, direttore del multisala Modernissimo: «Preoccupata? Non troppo, possiamo recuperare la domenica». Rosa, responsabile bar nel cinema Ambasciatori: «Sarà un grosso problema se si gioca di sabato sera, soprattutto quando è in programma un partita importante. Come possiamo competere con il pallone?». I commercianti della zona di Fuorigrotta, invece, studiano un sistema per volgere la situazione a loro favore: che ne dite di una bella operazione di marketing, con negozi aperti nel dopopartita e buono sconto per chi esibisce il biglietto d'ingresso al San Paolo?
Fonte: Il Portico
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