Tu sei qui: Economia e TurismoKo a Taranto, Cavese penultima
Inserito da (admin), martedì 28 settembre 2010 00:00:00
Una rete di Ciotola nella ripresa condanna una volitiva Cavese allo “Jacovone” di Taranto. Gli aquilotti reggono un tempo, collezionano anche un paio di buone occasioni nella prima frazione, ma cedono l’intera posta in palio al Taranto.
Ben messa in campo dal tecnico Rossi, la Cavese gioca senza alcun timore reverenziale. La difesa, orfana a metà primo tempo di Troise, trasportato in ospedale dopo uno scontro aereo con Innocenti, regge bene e neutralizza gli sterili attacchi jonici senza particolari difficoltà. In attacco Camillo Ciano è uno spauracchio imprendibile che crea non pochi pericoli alla retroguardia rossoblù, prima con un destro rasoterra che Bremec devia in corner distendendosi in tuffo e poi con un velenoso tiro dalla bandierina (9’) che Garufo salva sulla linea.
La risposta del Taranto tarda ad arrivare, la manovra è impacciata e ci si affida solo a lanci lunghi infruttuosi. Al 26’, nell’unica vera occasione per i padroni di casa, la palla buona capita sul destro di Garufo, ma Pane respinge ottimamente di piede. Prova a spingere la compagine di Brucato, ma fatica a trovare i varchi giusti. Solo una punizione di Innocenti allo scadere crea qualche affanno a Pane, che trattiene in extremis la sfera sulla linea di porta.
Ritmi alti ad inizio ripresa. La formazione di Brucato parte con ben altro piglio. Al 7’ si rinnova il duello tra Garufo e l’estremo difensore aquilotto Pane, che respinge, sempre di piede, una conclusione dalla distanza dell’esterno pugliese. L’equilibrio del match è spezzato al quarto d’ora, quando i padroni di casa concretizzano una leggera supremazia territoriale. Azione confusa in area ospite, la sfera termina sui piedi di Garufo che, nell’area piccola, non inquadra il bersaglio grosso. Sulla palla vagante si avventa Ciotola, che da pochi passi insacca a porta vuota.
La Cavese accusa il colpo. Dopo due giri di lancette Rantier spara alto da buona posizione su sponda di Innocenti. Rossi prova a ridisegnare la sua squadra. Zampa si sistema in mediana per dare più geometrie alla manovra ed i metelliani si schierano con il 4-2-3-1. La svolta però non arriva, complice anche un calo fisico che non lascia scampo alla formazione di Rossi. Le uniche iniziative nascono dai piedi di Schetter, l’ultimo a mollare, ma non sortiscono gli effetti sperati. Dopo 5 minuti di recupero arriva il segnale di chiusura. Per la Cavese sconfitta amara e penultimo posto in classifica.
Paura per Troise dopo uno scontro
Il difensore della Cavese, Emanuele Troise, è stato trasportato per accertamenti nell’ospedale “Santissima Annunziata” di Taranto dopo uno scontro di gioco. L’episodio è accaduto all’inizio del primo tempo. Troise, nel contendere un pallone di testa, si è scontrato con Migliaccio. Il giocatore della Cavese ha cercato di riprendersi, ma poi è uscito dal campo in barella (si era al 34’) ed è stato trasportato con un’ambulanza in ospedale per accertamenti. Troise ha riportato un trauma cranico commotivo. Avrebbe perso conoscenza per qualche attimo e poi sarebbe apparso stordito. I medici lo hanno sottoposto ad una Tac e ad ulteriori accertamenti.
Marco Rossi parla solo all’uscita dal campo e si rammarica: «Non meritavamo di perdere ancora. Avevamo tutte le possibilità - dice il tecnico ai microfoni di RaiSport - di poter ottenere un risultato positivo, ma siamo stati puniti da un episodio. Un vero peccato, dopo l’ennesima settimana funestata dai problemi societari».
Alla fine, però, la Cavese decide di disertare completamente la sala stampa ed abbandona alla chetichella lo stadio Jacovone. Le scorie dell’ennesima settimana vissuta all’insegna delle polemiche hanno lasciato il segno sull’umore e sul morale del tecnico Marco Rossi e dei calciatori. Della Cavese, però, parla l’allenatore del Taranto, Brucato: «La Cavese ha giocato un ottimo primo tempo ed ha saputo trarci nella propria trappola. Per fortuna, però, poi siamo riusciti a trovare le giuste soluzioni per passare in vantaggio».
Cosimo Damato
Fonte: Il Portico
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