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Napoli, continua l'agonia

Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 17 marzo 2003 00:00:00

Se non fosse un'abusata battutaccia e se l'inutile pari col Verona non valesse per gli azzurri prospettive sempre più meschine ed avvilenti, beh, allora si potrebbe pure dire che il Napoli stava meglio quando stava peggio. No, nessuna nostalgia o chissà cosa. Solo il bilancio amaro di una partita perduta dalla società in avvio di settimana e non vinta poi dal Napoli sul campo. Bruciata, così, un'occasione d'oro, l'ennesima, mentre il tempo stringe e la classifica puzza sempre più di serie C. Purtroppo, Colomba, costretto a rinunciare anche a Stellone, vittima di coliche notturne, non smentisce il suo "odio" per le vittorie interne. Eppure, con tutto il rispetto per questo Verona, l'avversario che gli è capitato ieri è forse tra i meno dotati dell'intera serie B. Ma neppure questo è stato sufficiente per schiodare uno 0-0 figlio di errori di gruppo e personali. Tra questi ultimi, di sicuro il narcisismo senza mira di Floro Flores, capace di mangiarsi un paio di gol giusto nella domenica in cui non era permesso alcun errore; il senso della misura mancato a Dionigi due volte sotto porta; l'insipienza (colpa sua, ma non soltanto) di Pasino, sostituito quando non occorreva più e, chissà mai perché, a partita ormai finita. Le colpe collettive, invece, sono quelle che cominciano dalle già note idee dell'allenatore e che finiscono sul prato. Si dirà: una settimana è poco, troppo poco, per pretendere la luna. Ed invece non è vero, perché sul Napoli l'impronta del nuovo allenatore è già evidente. Riconoscibile in quella ripetitività dei lanci lunghi a saltare il centrocampo, oppure - unica, ma buona variante tattica - nel far partire gli esterni in mezzo al campo, ovvero Martinez e Montervino. Bene. È un'idea, un modulo, un disegno. Peccato, però, che poi, serviti di pallone, quei due poveretti siano stati puntualmente abbandonati alle loro forze ed al loro destino. Insomma, palla a voi e fate da soli quello che potete, mentre il resto della squadra se ne sta ferma, immobile, ad aspettare la quasi scontata conclusione di ogni azione. In breve, mai una sovrapposizione, un aiuto, una collaborazione. Ed anche per questo - oltre che per gli errori di Dionigi e Floro Flores - il Napoli ieri non è andato oltre il pareggio. Brutta impressione, insomma, ha fornito questo Napoli, che anche in altre occasioni aveva sbagliato tanto, ma che era apparso un po' più vivo e motivato. Stavolta, invece, arrotolato nella sua pochezza e nelle sue paure, gli azzurri sono apparsi fermi, statici, bloccati, a volte addirittura come rassegnati. E questo non si può accettare. Come non è possibile pensare che tutto ciò sia capitato soltanto per l'assenza di Stellone là davanti. Già, là davanti. Due corpi estranei, Dionigi e Floro Flores. Mai un movimento, un incrocio. A fare il resto, poi, quella trappola del fuorigioco nella quale sono caduti a turno le due punte e per evitare la quale bastava solo che Dionigi seguisse Zamboni, che governava la linea veronese. Facendo i conti della gara, dunque, al di là del risultato, che - classifica alla mano - ha il sapore di sconfitta, il Napoli si ritrova con quattro occasioni perse (9' pt e 38' st Dionigi, 26' pt e 31' st Floro Flores) ed un gol in fuorigioco (18' st Floro Flores), quindi annullato, mentre il Verona può recriminare solo per quel pallone di Cassetti contro il palo orizzontale in avvio di secondo tempo (5'). Quindi, azzurri anche sfortunati? Beh, quando si sbaglia sempre o troppo, che ci sia Scoglio o che ci sia Colomba, più che di sfortuna si tratta d'altra cosa. Come alla fine ha sottolineato il pubblico coi fischi e con quel coro, "Vergogna-vergogna", figlio di amarezza e di paura.

NALDI: «NON SONO PREOCCUPATO»

Settimana difficile per la società azzurra: mercoledì la Covisoc esamina i conti. Il presidente Naldi, però, si mostra tranquillo...

A fine partita, Salvatore Naldi non perde il sorriso. Viene fuori dagli spogliatoi con serenità e spiega: «Preoccupato? Leggete la preoccupazione sul mio volto?». Qualunque altro imprenditore, probabilmente, sarebbe preoccupato al suo posto, alla vigilia di una settimana difficile come quella che si avvia a vivere la società azzurra. Il primo appuntamento delicato sul fronte economico si presenterà proprio oggi, quando ci sarà una scadenza importante (3 milioni e mezzo di euro), alla quale bisognerà far fronte con immediatezza. Si tratta di una vicenda legata solo marginalmente al calcio. Un'eredità del monte di società che Naldi ha acquistato nel momento in cui ha rilevato il Napoli dalle mani di Corbelli. Mercoledì, poi, alle porte di Soccavo busserà la Covisoc, che chiede di esaminare i conti del club. A quei conti mancano ancora circa quattro decimi della ricapitalizzazione approvata nello scorso mese di agosto. Se quel denaro mancasse ancora al momento del controllo (si tratta di circa 4 milioni), allora potrebbero scattare le sanzioni previste dalle leggi sportive. Sanzioni inasprite nell'ultima stagione, che, nei casi gravi, arrivano anche alla penalizzazione di punti in classifica. Probabilmente, il Napoli riuscirà a dribblare il controllo, invitando gli ispettori del comitato di controllo economico del calcio a verificare i conti dopo l'assemblea straordinaria prevista per il 31 marzo. Proprio quell'assemblea, prevista per la fine di marzo in prima e per il 4 aprile in seconda convocazione, rappresenterà il momento della svolta nelle vicende societarie del club. Bisognerà ripianare le perdite (la società opera in assenza di capitale) e provvedere ad una nuova ricapitalizzazione. L'appuntamento era fissato per il 24 febbraio, ma la società ha chiesto altro tempo per riscrivere i bilanci alla luce del decreto "salvacalcio". Dunque, entro la fine di questo mese, bisognerà trovare tanto denaro. È per questo che Naldi è attivamente alla ricerca di soci. Per venerdì è fissato un nuovo appuntamento con Enrico Preziosi, anche se il presidente del Como, sabato notte, ha confessato che i tempi non sono giusti: «Se ne avessimo parlato a ottobre o a novembre, la situazione sarebbe stata più fluida. Ora il contatto c'è, ma non mi sembra molto positivo». Nel gruppo dei possibili soci ci sono anche la spagnola "Telefonica" ed una finanziaria statunitense, che vorrebbe prendere il club per quotarlo immediatamente al Nyse (New York Stock Exchange), la borsa della "Grande Mela". Ma il contatto più attendibile è quello con la finanziaria britannica "Zerofin", che raggrupperebbe un pool di investitori, fra cui la "Intermatica", azienda di telecomunicazioni internazionale, e che prenderebbe anche la maggioranza del club (fino all'80%, pagando 1 milione per ogni punto percentuale), consentendo a Naldi di mantenere la poltrona da presidente. È proprio questo il particolare che stuzzica maggiormente Salvatore Naldi e che farebbe pendere l'ago della bilancia verso questa soluzione.

Fonte: Il Portico

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