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Napoli, la vittoria della rinascita

Inserito da Il Mattino (admin), domenica 31 marzo 2002 00:00:00

Sorpresa: delle prime sette solo il Napoli mette in tasca la vittoria. Cosa che praticamente non accadeva da due mesi e che capita in trasferta, sul campo di una Samp che, d'accordo, non è un mostro di bravura, me che negli ultimi tempi, oltre a darsi un presidente nuovo, sembrava essersi data pure un certo tono. Due gol, tre punti, un successo importante per gli azzurri, i quali da una parte riaprono mezzo cuore alla speranza e dall'altra contano i rimpianti e le occasioni perse. Intanto, però, un bel passo avanti in fondo ad un impegno affrontato con le bende ed i cerotti, senz'attacco e con una squadra disegnata, sì, a misura d'avversario, ma anche zeppa di novità: dalla difesa a tre ad Alessi un po' regista, sino a Magoni laterale destro e Graffiedi falsa punta, in coppia con l'ala Rastelli. Ma dall'altra parte, per buona sorte azzurra, c'è una Samp che è tutto un problema. E c'è anche un Bellotto che a De Canio fa un bellissimo regalo: preferisce Jovicic a Luiso e, soprattutto, punta su Manighetti, tenendo in panchina Possanzini. Ebbene, il Napoli ringrazia e tira un sospiro di sollievo. Quella che ne vien fuori, però, è una partita brutta, lenta, senza voglia e senza tiri. Una schifezza, insomma. Sino a quando, a due minuti dal riposo, Graffiedi sgraffigna una punizione che forse manco esiste e Jankulovski pesca davanti a Mondini la testa di Vidigal (nella foto al centro), sino ad allora vero «portoghese»: capocciata e palla in porta. Napoli in vantaggio all'improvviso, mentre la Samp non ha neppure il tempo di organizzare una reazione che si ritrova negli spogliatoi. Ma nella ripresa il fatto cambia. Bellotto, infatti, corre ai ripari, capisce l'errore grande che ha commesso e richiama Manighetti, «sciogliendo» Possanzini. E per gli azzurri son dolori veri. Possanzini, infatti, sulla sinistra fa quello che vuole. Magoni, poveretto, per ruolo, per passo e per freschezza, non lo tiene. E così, in nove minuti Possanzini inventa tre palloni-gol per Flachi. E sul terzo è soltanto la traversa a salvare il Napoli e, soprattutto, De Canio, che non cambia. Il Napoli avrebbe bisogno di un altro difensore: magari di Troise, con Villa sulla destra al posto di Magoni, ma il tempo passa e non succede nulla. Sembra vicino il pari della Samp, ma poiché il «pallone» è strano, imprevedibile e qualche volta pure amico, ecco che proprio Magoni il sofferente lancia lungo a Jankulovski - spina nel fianco sinistro dei doriani - e da questi il pallone va sul piede buono di Rastelli e quindi in rete. Insomma, la Sampdoria attacca ed il Napoli raddoppia (24'), così spegnendo la partita e l'avversario, sfiorando addirittura con Graffiedi il terzo gol. La Samp accusa il colpo, si piega, si rattrista e pure Possanzini non fa più paura. Vince il Napoli, dunque, perché più pratico e più cinico di chi gli sta di fronte e perché, a differenza della Samp, capitalizza bene le sue palle gol.

DE CANIO: «LA TEMPESTA È PASSATA»

È felice come una Pasqua, ma misura i suoi sentimenti. De Canio è felice perché la squadra ha reagito alla grande al periodo-no, perché ha giocato con intelligenza e con acume tattico, perché ha sofferto poco o niente contro una Sampdoria a tratti molto insidiosa, perché è riuscita a dedicare al presidente questo successo. Il Napoli continuerà a vivere alla giornata, ma questa vittoria rappresenta un energetico molto forte per dare nuova forza alle speranze. «Sì, continueremo a vivere alla giornata, ma i tre punti forniscono sostanza alle nostre speranze. Avevo detto in settimana che avevamo possibilità di vincere se si giocava con attenzione e con determinazione. I ragazzi mi hanno dato ascolto, si sono sacrificati, hanno dato tutto quanto avevano in corpo». È stato un Napoli che ha badato soprattutto al sodo, sfruttando al meglio gli spazi lasciati liberi da una Samp spesso sbilanciata in avanti. «Loro volevano vincere per il loro presidente, noi anche. Loro sono agili, veloci; noi abbiamo badato a tenere occupati gli spazi ed a ripartire bene, cercando di creare occasioni da gol». Successo meritato? «Meritatissimo, tenendo presente come si è svolta la partita. Non penso che qualcuno possa mettere in dubbio questo aspetto». Al di là dei tre punti conquistati, cosa ha colpito De Canio (nella foto in basso) della prestazione del Napoli? «La squadra ha dimostrato che la tempesta è passata. Passata la crisi, ci siamo ritrovati e bene. Si è rivelata estremamente utile la settimana di sosta: ci ha permesso di rifiatare e di ricaricare le batterie. Anche sotto l'aspetto piscologico lo stop è stato molto proficuo». Tutte le avversarie hanno giocato per il Napoli. «Abbiamo accorciato le distanze su tutte ed abbiamo superato il Palermo. Adesso siamo sesti. Si parte, per ora, all'attacco della Salernitana e del quinto posto». E poi? «Poi si vedrà. Una cosa per volta. Se abbiamo fatto sette vittorie e due pareggi all'andata, non vedo perché il Napoli non debba ripetere l'exploit nel ritorno. Adesso, lo ripeto, pensiamo a superare la Salernitana». Se l'Empoli dovesse essere penalizzato, il quarto posto sarebbe a sei punti. «Io guardo la classifica e non ai se. Dico che la nostra rincorsa non è impossibile. Questo deve essere una motivazione in più per far sì che si dia il massimo».

MAGONI: «L'IMPORTANTE È AVER INVERTITO LA ROTTA»

Le dirette avversarie si sono prodigate per far sì che si riaccendesse la fiammella della speranza. «Guardiamo la classifica - osserva Magoni - e non si può non fare un pensierino È vero, è ancora netto lo svantaggio dal quarto posto, ma ...». Superato il Palermo, si va all'attacco del quinto posto. «Non basta. Occorre arrivare quarti ed il quarto posto è ancora ad otto punti». Potrebbe essere a sei se l'Empoli verrà penalizzato. «Potrebbe... Io, come l'allenatore e come tutti i compagni, sono molto realista. Guardiamo la classifica e non pensiamo ai se ed ai ma. Un fatto è certo: adesso si può prendere atto di una squadra che ha dimostrato di esserci, di aver superato il momento-no». Quindi, un Napoli che si giocherà tutte le carte a disposizione. «Ovviamente. Contro la Sampdoria abbiamo giocato bene, rischiando il minimo. Solo una, due volte i doriani hanno impensierito seriamente Mancini». Possanzini le ha creato serie difficoltà quando è entrato sulla fascia sinistra. «Logico. Abbiamo caratteristiche e passo diversi. Lui è veloce, va via bene. Io ho cercato di fare il meglio. Per fortuna, non ha creato eccessivi danni». Magoni è l'autentico jolly del Napoli: gioca da terzino, da esterno destro o sinistro di centrocampo, nel suo ruolo... «Sono un vecchietto, ma cerco egualmente di fare il massimo per la causa e faccio quello che De Canio mi chiede. Mi sacrifico per la squadra». Possibilità di promozione? «Poche di più rispetto a prima della partita con la Sampdoria. L'importante è aver invertito la rotta, aver ritrovato la vittoria». Dunque? «Dunque, dipenderà da noi, ma anche dai risultati delle nostre antagoniste. Dovessero vincere sempre...».

Fonte: Il Portico

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