Tu sei qui: Economia e TurismoNuova multa, Cutillo bacchetta i tifosi
Inserito da (admin), mercoledì 13 ottobre 2004 00:00:00
Altri 750 euro di multa piovono addosso alla Cavese. Dopo la mazzata della settimana scorsa di ben 3.500 euro, la scure del giudice sportivo di serie C continua ad abbattersi sulla società biancoblù, rea di avere tifosi troppo esuberanti. La tolleranza zero adottata dagli organi federali contro il tifo violento non fa più sconti di sorta. E, dunque, la punizione pecuniaria scatta al minimo lancio di bengala in campo. Il presidente della Cavese, Ottavio Cutillo, è quanto mai contrariato. Anche alla fine della sfida di domenica scorsa al "Lamberti" contro la Rosetana, ha rigato il sorriso per la bella e sofferta vittoria con il ghigno di rabbia per quei lanci di fumogeni in campo, che già aveva nella sua testa trasformato in multa. L'appello lanciato nelle scorse settimane ad un comportamento meno esuberante degli ultrà non è stato accolto in pieno. Cutillo, in uno dei suoi soliti momenti a caldo, ha anche confessato di essere intenzionato a mollare se non si registra sulla stessa lunghezza d'onda il colloquio tra lui e la tifoseria, che sistematicamente prova ad alimentare con incontri con i capi ultrà. «Non è questo l'aiuto - sottolinea con franchezza il numero uno della società - che mi aspetto dagli sportivi aquilotti. Io difendo e difenderò in ogni sede chi ama i colori sociali biancoblù e griderò a tutti la necessità di aiutare questi giovani, perché certi comportamenti sono segno di disagio, sono segnali da ascoltare. Ma non posso tollerare che proprio loro, questi ragazzi che provo a giustificare e ad ascoltare, stiano penalizzando così vistosamente la Cavese». Finora, tra campionato e Coppa Italia, si sono superati i 6.000 euro di multa. Tutto per colpa di quella cattiva abitudine di sfogare rabbia e felicità con il lancio di fumogeni e petardi sui campi di gioco. «C'è bisogno di un chiarimento tra le parti - continua con forza Ottavio Cutillo - perché non si può andare avanti così. Non è giusto che si venga ripagati degli sforzi e dei sacrifici che sto facendo con questa moneta. Non è questo l'aiuto che cerco e che voglio da un certo mondo sportivo aquilotto». Ma l'invito-appello, lanciato agli ultrà prima della sfida con la Rosetana, di lasciare a casa bengala e fumogeni è caduto nel vuoto. O quasi. Il lancio di oggetti si è limitato a pochi settori ed il danno circoscritto. Ma è la risposta che non c'è stata da parte dei gruppi organizzati ad aver mandato su tutte le furie il focoso ed irruento Cutillo. «Spero che sia stata solo una distrazione di qualche ragazzetto che non ha ancora capito il messaggio lanciato. La società vuole crescere insieme alla tifoseria. Senza fratture e divisioni con nessuno. Per fare dei patti che aiutino a crescere, però, c'è bisogno della volontà delle due parti. Non vorrei che ci si stancasse troppo presto, perché il nostro progetto è ambizioso e guarda molto lontano. Ma per viaggiare lontano dobbiamo essere nella condizione psicologica giusta per sostenere la lunga convivenza che ci aspetta».
Fonte: Il Portico
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