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Salernitana, Zeman con le spalle al muro

Inserito da La Città di Salerno (admin), mercoledì 11 dicembre 2002 00:00:00

Aniello Aliberti (nella foto) adesso tenta la rimonta. Dato per soccombente - e succube - per quindici mesi nel rapporto con Zeman, criticato e vituperato per quel suo essere troppo acquiescente nei riguardi del tecnico, adesso il patron prova a tornare al centro di tutti i giochi. Stringe un'alleanza di ferro con Luciano Moggi, si carica sulle spalle la crisi della Salernitana e, soprattutto, mette spalle al muro l'adorato boemo, provando a togliergli riferimenti. Dopo due giorni di riflessioni e di decisioni, è quanto accaduto, ieri pomeriggio, nello studio privato del presidente, a San Giuseppe Vesuviano. Occhi negli occhi, anche stavolta Aliberti e Zeman hanno parlato a lungo. Ufficialmente, niente di diverso dagli altri incontri. Niente di più di un'analisi della situazione, di una disamina dei problemi, di quanto detto e ripetuto da sempre. Zeman resta sulla panchina della Salernitana, stamattina riprenderà a dirigere gli allenamenti dopo la pausa forzata di ieri mattina. Parlerà domani, così come sarà interrotto il silenzio stampa dei giocatori. Oggi il boemo sarà al Volpe, ma la sua permanenza in granata ha le ore contate, anzi, i giorni. Ufficialmente, Aliberti ha confermato Zeman, dal quale si aspetta il miracolo di una salvezza complicata. «E' un grande tecnico, ha i mezzi e la capacità di farlo. Siamo in perfetta sintonia: dobbiamo giocare alla morte. Resusciteremo», dice tutto di un fiato il patron. Zeman è sempre convinto di potercela fare. «L'ho visto caricatissimo, deciso. Farà rivoluzioni? Non so, le scelte tecniche competono solo a lui», sottolinea Aliberti. Ma destino del boemo si compirà contro la Triestina: se la Salernitana non dovesse battere la capolista, sarebbe inevitabile il congedo, senza aspettarsi dimissioni che non arriveranno mai e che sarebbero quanto mai utili per le casse granata. In ballo lo stipendio del tecnico e quello dei suoi tre collaboratori. Aliberti adesso è all'ultima speme: risoluto, il patron aspetterà altri quattro giorni, poi domenica non ci saranno più rinvii. Il ribaltone non ha segreti, ormai. L'incontro di ieri a San Giuseppe è stato, alla resa dei conti, ben più diverso. Aliberti ci è arrivato sereno, ma deciso. Ha accolto Zeman in toni cordiali, ma la sostanza è stata assai più ruvida: Aliberti nelle vesti di presidente, Zeman (nella foto) in quelle di allenatore. Più che analizzate le situazioni, presentate le direttive. «Tolleranza zero. Rapporto perfettamente aziendale con i tecnici, con i dirigenti, con i giocatori, con gli altri dello staff. Da oggi chi sbaglia pagherà salato. Chi sarà di disturbo andrà via». Dunque, chi sarà d'intralcio, chi non potrà servire alla causa granata, andrà via, compresi Zeman ed i suoi collaboratori. Rilievi decisi sono stati mossi al preparatore Ferola ed a Modica, che per ora restano. Aliberti farà il presidente freddo, analitico; Zeman dovrà dare i risultati. «Partendo dal gioco, perché una gara come quella col Verona non l'accetterò più», minaccia il patron. Aliberti e Zeman hanno parlato anche di mercato e di strategie. Decisiva, nella svolta di ieri, l'alleanza con Moggi, che di fatto mette Zeman spalle al muro. Senza di lui, a gennaio ci sarebbe la rivoluzione.

IL MERCATO

Dovrebbe rimanere Vignaroli. In partenza Tedesco, per il quale la Sampdoria offre Rabito. Il Lecce prenderà la metà di Di Vicino. Sempre nel mirino Miftah

Il mercato della Salernitana resta inevitabilmente sospeso: le opzioni restano legate alla permanenza di Zeman sulla panchina granata. Se dovesse continuare, allora nel gruppo potrebbero esserci poche novità. In caso contrario, le modifiche potrebbero esser ben più sostanziose. Cinque-sei rinforzi grazie alla formula dei prestiti e, magari, due cessioni forzate. Il destino di Giacomo Tedesco e Fabio Vignaroli resta indissolubilmente legato a quello di Zeman. Restando il boemo, potrebbe andare via il centrocampista, mentre si proverebbe a bloccare il centravanti. In caso di esonero, invece, da domenica prossima potrebbero essere messi entrambi sul mercato, ceduti con sei mesi d'anticipo rispetto alla naturale scadenza del contratto. Cosa che avverrà di sicuro con Kolousek, che si sistemerà allo Sparta Praga come previsto da tempo, mentre nelle casse granata entreranno 500mila euro. Stessa cifra dalla cessione della metà del cartellino di Giorgio Di Vicino: il Lecce tramuterà il prestito in acquisto della metà (l'altra è in possesso del Napoli). Il mercato, con Zeman in panchina, si limiterebbe alla cessione di Tedesco, il quale ha già un accordo con la Sampdoria, che per accelerare i tempi e prelevarlo già da gennaio offrirebbe in cambio l'attaccante Rabito, che così dovrebbe agire con Vignaroli (nella foto). Il boemo vuole che resti, che lo si trattenga. Reggina e Perugia sono sempre in pressing, mentre la Ternana, che darà Zaniolo, tornerebbe alla carica se soltanto il ligure si convincesse a spostarsi in serie B. Calabresi ed umbri seguono anche il regista. Come merce di scambio offrirebbero i primi Belardi ed uno tra Jiranek e Cozza, i secondi Gatti o Grieco ed uno tra Mendil e Berrettoni. Giocatori che potrebbero arrivare anche nella seconda opzione, cioè con la cessione pure di Vignaroli. Di sicuro andrà via Botticella, sempre intimamente convinto di dover lasciare il gruppo a gennaio. Passerebbe al Napoli in cambio di Mancini. Saranno tagliati il brasiliano Bondi ed il serbo Dobrjievic, mentre Poziello sarà ceduto in C2. Anche Teco chiede un'opportunità. La Fiorentina vorrebbe acquistare Baggio, che, però, è un prestito granata, in quanto la proprietà è del Catania. Per gli arrivi targati Zeman, sempre d'attualità il nome del marocchino Miftah, in forza alla Reggiana, mentre il Crotone segue con attenzione D'Antoni. Dal Modena potrebbe arrivare Fabbrini, nel caso Vignaroli facesse i bagagli. Tra i portieri, resta sempre aperta la pista che porta a Brunner del Como.

IN PROVA IL PORTIERE CAPUTO

C'era un volto nuovo alla ripresa degli allenamenti. Si tratta del portiere italo-francese Salvatore Caputo. Chiaramente di origini italiane, il portiere è nato il 2 novembre 1977 ed ha militato nel campionato di Seconda Divisione francese, fra le fila del Rouen. Attualmente è svincolato. A segnalarlo è stato Filippo Fusco (ieri al Volpe), grande amico di Zeman. Con un passato nell'Under 17 francese, Caputo ha lavorato con Botticella e Marruocco in un'intensa seduta tecnica agli ordini di Cangelosi. Caputo, infatti, ha seguito passo passo l'allenamento dei colleghi in forza alla Salernitana, con le opportune valutazioni sulle sue possibilità nella formazione granata. Cangelosi, che al momento lo ha avuto in cura, relazionerà a Zeman. In caso positivo, la Salernitana non avrebbe nemmeno bisogno di chiedere speciali deroghe alla Lega, perché il calciatore possiede doppio passaporto, per giunta anche italiano, che non creerebbe grossi problemi.

Fonte: Il Portico

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