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Sorrisi e delusioni, il Napoli si divide

Inserito da Il Mattino (admin), giovedì 13 febbraio 2003 00:00:00

Lo insegna la sua storia: Scoglio non è tipo da rose larghe, dilatate, per certi versi dispersive. Quattordici, quindici titolari al massimo, più un pugno di ragazzi. La negazione del turn over, insomma. Ma lui ha fatto calcio sempre e solo in questo modo. E cioè: una formazione base e tre o quattro alternative, tutto qui. Cosicché, dovunque il Professore abbia allenato, si è più o meno ripetuta la stessa circostanza: un gruppo di lavoro diviso in tre tronconi. Quello dei protagonisti (ovvero dei titolari); quello dei delusi (cioè delle riserve, di coloro che debbono aspettare chissà quanto); infine, quello degli esclusi (giocatori destinati a consumare la stagione ai margini della formazione, tra allenamenti e domeniche passate a guardare la partita da lontano). Ed il Napoli, ovviamente, sull'onda anche della rivoluzione di gennaio, non sfugge alla regola di Scoglio. Dopo due mesi, sette gare (mettendoci dentro anche la partita col Venezia, che però poco gli appartiene) e dodici punti, infatti, Scoglio ha più o meno tirato le sue somme. I numeri - quelli delle presenze e dei minuti in campo - dicono che della lista dei protagonisti fanno parte Mancini, Vidigal, Stellone, Baldini, Dionigi, Savino, Martinez, Pasino, Montervino, Marcolin, D'Angelo, Bocchetti e Bonomi. In lista d'attesa, invece, ci sono Troise e Floro Flores, assieme a Manitta ed al giovane Stendardo, mentre il gruppo degli scontenti, degli esclusi doc, raccoglie Saber, Sesa, Quadrini e Montezine. Se è singolare che tre di questi quattro siano stranieri, paradossale è che due degli esclusi siano addirittura nazionali: Saber (ieri sera impegnato a Parigi in Marocco-Senegal) e Sesa. Crocevia di storie e di umori contrastanti, dunque, questo Napoli, che s'avvia a lanciare lo sprint per la salvezza. Cosicché, se è il sorriso di Dionigi (dieci gol, sei nelle ultime sei gare e la nascita di Arianna appena qualche giorno fa) a rappresentare il felice momento dei "protagonisti", è il viso preoccupato di un ragazzo, Antonio Floro Flores, ad essere l'immagine dell'attesa poi delusa. Immagine che diventa, però, davvero poca cosa al confronto della rabbia, della delusione, della faccia scura di Sesa, che è il più titolato a rappresentare il team dei fatti fuori. Che non sarà un dire assai elegante, ma che spiega fedelmente i fatti come stanno. Storie di dimenticati, insomma, quelle di Saber, Sesa, Quadrini e Montezine. Eppure, soprattutto sul marocchino, l'allenatore che ha fatto calcio in Libia ed in Tunisia sperava di poter contare. Invece, le "risposte" di Saber sono state deludenti. E così, il rapporto allenatore-giocatore è diventato addirittura aspro quando il marocchino ha rifiutato di andare in prestito all'Ascoli sino a fine campionato, sollevando, almeno, il club dal peso di cinque mesi di stipendio. Un "no" che Scoglio proprio non ha digerito, al punto da fargli dire chiaro e tondo che sarà un miracolo se qualche volta Saber sarà della partita. Discorso un po' diverso, invece, per Sesa e Montezine. Ritenuti, per caratteristiche, inadeguati al modulo-Scoglio, il Napoli ha provato a trovar loro un'altra squadra nell'ultimo mercato, ma non ci ha ricavato nulla. E la cosa è dispiaciuta anche agli interessati, non v'è dubbio. Quadrini, infine: già poco utilizzato da Colomba, anche per colpa di un accidente che l'ha tenuto fermo, lui è l'unico a non essere mai andato in campo con il Professore. Ed è per questo che gli tocca il tapiro azzurro.

SOCIETA', NOVITA' IN VISTA

Naldi ha annunciato che potrebbe cambiare la proprietà del club azzurro. Intanto, crescono gli impegni economici per la società

Il Napoli potrebbe cambiare di nuovo proprietà. Un'ipotesi, certo, ma da ieri più credibile, visto che per la prima volta ad ammetterlo è Salvatore Naldi. «Sì - spiega il presidente azzurro - potrei decidere di non tenere più per me la maggioranza, a patto che mi sia dato il giusto riconoscimento e che io sia titolato a proseguire il mio programma». In questo caso, due le soluzioni: un socio straniero oppure la stessa famiglia Naldi, che entrerebbe direttamente nella società. «Di sicuro - aggiunge Naldi - non sarà Preziosi. Comunque, entro dieci giorni spero di poter annunciare buone e grosse novità». Novità non da poco, dunque, ed il socio straniero potrebbe essere la "Marriott". Intanto, un nuovo caso angoscia il presidente. Una faccenda che affonda le radici nel passato remoto della società. Alle porte del club bussa con insistenza il Credito Sportivo: non pagate due rate del prestito per Marianella e domani scade l'ultimatum. Se non si troveranno i 260mila euro necessari, scatteranno i pignoramenti. Solo che stavolta c'è una variante. Quel debito era garantito da fidejussioni dei vecchi soci del Napoli, che potrebbero essere chiamati a pagare. Si innesterebbe, così, una reazione a catena, con imprenditori napoletani che diventerebbero creditori del club e potrebbero intentare a loro volta nuove azioni. Insomma, un altro problema economico decisamente urgente. 260mila euro da sommare al resto delle emergenze multimilionarie, che iniziano dai 30 milioni da versare a Corbelli per l'acquisto del Napoli, passano per i 4 milioni da restituire a Gallo e per i 2 che vanta lo Sporting Lisbona ed arrivano al passivo di 18 milioni registrato nel bilancio al 31 gennaio ed alla ricapitalizzazione di 10 milioni che verrà chiesta dall'assemblea a fine mese. Numeri da brivido, anche se Naldi annuncia fiducioso che «Ferlaino è stato definitivamente liquidato, con Gallo i rapporti sono tornati assai cordiali e sono, quindi, cambiati i tempi dell'impegno», mentre «Corbelli ha trovato egli stesso un'intesa con Mediocredito Centrale e ora tutto è pronto per la firma di un nuovo accordo».

Fonte: Il Portico

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