Nel 2023, i canoni delle concessioni demaniali marittime saranno più alti del 25,15%, in base a quanto comunicato dal Ministero delle Infrastrutture.

Tutti gli anni i canoni delle concessioni demaniali marittime, su cui insistono circa diecimila stabilimenti balneari e molte altre attività turistico-ricreative, vengono adeguati agli indici Istat. Quest'anno il canone demaniale minimo ammonterà a 3.377,50 euro, mentre fino allo scorso anno era di 2.698,75 euro.

Una decisione che ha trovato la dura opposizione delle associazioni di categoria, secondo cui si tratta dell'aumento più elevato mai avvenuto.

«Meloni mantenga le promesse della campagna elettorale», dichiara Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba Confesercenti, secondo cui l'aumento «doveva essere massimo dell'11%».

«Entro febbraio, poi, vanno approvati i decreti attuativi sulla concorrenza per le gare dal 2024, che per noi non sono possibili: il governo cosa farà? Meloni diceva che avrebbe lavorato per una diversa applicazione della Bolkestein», si chiede.

«Chiederemo la revoca del provvedimento e comunque la sua sospensione in attesa di un opportuno e doveroso riordino dei criteri di determinazione dei canoni che li renda giusti ed economicamente sopportabili», scrivono le associazioni di categoria Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti, in una nota congiunta.