Tu sei qui: Economia e TurismoTifosi aquilotti in delirio
Inserito da (admin), lunedì 6 giugno 2005 00:00:00
Al fischio di Lops di Torino, arbitro della gara 2 della sfida play-off, a Cava è esplosa la festa. Tifosi impazziti per il passaggio di turno della loro squadra. Per tutto il pomeriggio, nei luoghi tradizionali di ritrovo dei gruppi ultrà, le radioline ad alto volume hanno fatto rimbalzare la voce degli inviati a Frosinone per la cronaca della partita. Molti sportivi hanno invaso le colline metelliane (Monte Castello, Badia e Rotolo) per ascoltare in religioso silenzio le gesta dei propri beniamini. Ma al 95' la gioia per il traguardo raggiunto è stata intrattenibile. Tutti a valle, nel cuore della città. In pieno centro storico un corteo improvvisato ha attraversato i portici e si è man mano ingrossato di sportivi metelliani, desiderosi di esternare la loro contentezza. Striscioni, bandiere, sciarpe, i segni della fede biancoblù hanno invaso la città. C'è chi ha pianto per un momento di gloria che non si viveva da anni. Ma c'è anche chi ha provato, in tanta euforia, a gettare acqua sul fuoco. «Stiamo attenti. Godiamoci questa bella soddisfazione, perché abbiamo eliminato i cugini stabiesi - sottolinea Ciro Abatemarco, tifoso storico - ma non distraiamoci troppo. Dobbiamo ancora battere il Gela, un ostacolo terribile sulla strada verso la C1». Una serie C che manca da ben 19 anni. E ricordando i tempi d'oro della Cavese, un ex assessore allo Sport dei tempi della B aquilotta, Enzo Gallo, ha voluto essere presente alla festa improvvisata dai tifosi: «Sono con loro perché ho gioito e sofferto con loro 20 anni fa. E so quanta sofferenza, umiliazioni e bocconi amari abbiamo dovuto ingoiare in tutto questo tempo. Per arrivare a questo traguardo negli ultimi tempi abbiamo dovuto sudare parecchio, per mettere in campo le nostre amicizie in Lega per ottenere un'equità sportiva, messa a repentaglio se si fosse giocato il ritorno a Castellammare di Stabia. Hanno lavorato bene il sindaco ed il suo consigliere incaricato allo Sport, Adinolfi». E Carmine Adinolfi era a Frosinone ieri pomeriggio. Allo stadio a soffrire con la squadra: «E' stata una sofferenza, ma ce l'abbiamo fatta. La pressione mi è schizzata alle stelle, ma il rischio è valsa la pena. Tutta la città si deve stringere intorno alla squadra per caricarla al meglio per la sfida con il Gela». I capi storici dei gruppi ultrà hanno chiamato a raccolta tutti i loro ragazzi. Vogliono preparare una degna accoglienza per i giocatori aquilotti. Ed intanto, stanno già organizzando l'esodo in terra siciliana. A Gela dovrebbe esserci anche il sindaco Alfredo Messina: «Per la sfida finale, quella che potrebbe riportarci in C1, non voglio assolutamente mancare. Sarò con i nostri tifosi». Una promessa che il presidente della Cavese, Cutillo, ha preso sul serio. «Sarà una bellissima pagina che scriveremo tutti insieme - ha dichiarato il presidente nel dopopartita di Frosinone - con il sindaco, con il mio amico Adinolfi, con i tifosi. La Cavese ha dimostrato di non essere cotta, come qualche tiratore di piedi sentenziava. Il nostro obiettivo è la promozione e lo centreremo».
Fonte: Il Portico
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