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Tutta Cava crede nella C2

Inserito da Il Mattino (admin), martedì 25 marzo 2003 00:00:00

È stata una grande festa. Annunciata, vissuta, goduta tutta nel trionfale finale. Cavese-Vigor Lamezia, il match clou della stagione, è riuscito a portare al "Simonetta Lamberti" il pubblico delle grandissime occasioni. Dai tempi della serie B era assente quel colpo d'occhio regalato dai 7.000 sportivi presenti domenica pomeriggio nell'impianto di Corso Mazzini. L'appello lanciato dalla dirigenza aquilotta, dunque, ha colto nel segno. L'onda lunga delle prodezze della squadra di Mario Somma è riuscita a contagiare una grossa fetta della Cava sportiva, che da tempo immemore aveva deciso di disertare lo stadio. Che si potesse vivere un giorno diverso dagli altri lo si era capito già dalla prevendita dei biglietti. Una vera e propria corsa al tagliando nei tre "Cavese-point" attivati. Per non parlare dell'interesse mediatico per l'evento. Ben 9 le testate tv che hanno chiesto l'accesso per le loro telecamere; una cinquantina di giornalisti della carta stampata si sono affollati nella Tribuna Stampa "Gino Palombo". Ad assistere alla partita anche i massimi rappresentanti della città: il sindaco Alfredo Messina, il vicario dell'arcivescovo, don Carlo Papa, l'onorevole Cirielli, molti assessori e consiglieri comunali. A testimoniare la voglia di vivere tutti insieme una grande giornata di sport. Festa grande, dunque, anche perché è stato impeccabile il servizio d'ordine messo in piedi dal vicequestore Sebastiano Coppola. Mimetizzati, ma presenti in ogni angolo dello stadio, i Carabinieri del Battaglione mobile, mentre gli agenti del locale Commissariato di Polizia hanno presidiato i punti strategici della città prima, durante e dopo l'arrivo a Cava da Lamezia Terme dei 700 supporters biancoverdi. La vera notizia è stata la totale assenza di incidenti. Nei commenti del dopopartita, eccezion fatta per un presunto spintone ricevuto dal tecnico ospite Sasà Amato durante l'uscita,

si è finalmente potuto parlare solo ed esclusivamente di calcio giocato. Determinante l'atteggiamento avuto dal pubblico, corretto dal primo all'ultimo minuto, caldo nei confronti dei rispettivi beniamini, impegnato in cori di incoraggiamento e basta. «Sembrava di vivere - hanno sottolineato entrambi gli allenatori - in un altro posto del mondo. Queste due piazze, per il tifo che le segue, non meritano questo campionato». Mario Somma e Sasà Amato, lontani nel dare giudizi sulla gara, si sono trovati d'accordo nell'esaltare l'atteggiamento degli sportivi presenti. «È un segnale - sottolinea il presidente della Cavese, Antonio Della Monica - che dimostra la maturità dei nostri tifosi. Certamente, qualche stupido si trova sempre, ma non fa testo. Anzi, l'eccezione conferma la regola. Questo ho detto al mio collega Mercuri, se c'è stata qualche spinta di troppo nella ressa dell'uscita verso gli spogliatoi. Entrambe le società, le squadre, le tifoserie di Cava e di Lamezia hanno onorato il calcio e lo sport in generale. Entrambi meriteremmo la serie C2». Già prima dell'inizio della partita, il primo forte segnale di pax tra le due tifoserie. Ultrà di Cava sono andati ad accogliere fuori città quelli ospiti, per accompagnarli allo stadio. Poi la corsa esorcizzante delle bandiere, lanciate in una delle due porte, applaudita a lungo da tutto lo stadio, nei settori biancoblù come in Curva Nord, riservata agli ospiti lametini. Una domenica, dunque, indimenticabile. Da ritagliare ed archiviare gelosamente nell'album dei migliori ricordi della storia della Cavese.

MESSINA: CITTÀ PRIMATO

«La Cavese merita di tornare nel calcio professionistico. Per gli sforzi che la sua società sta facendo - dice il sindaco Messina - e per il grado di maturità raggiunto dai suoi tifosi. Domenica scorsa, il loro comportamento è stato impeccabile ed encomiabile. Questa è la città che amo, dove il valore dell'ospitalità è ancora al primo posto».

FIORILLO: ADDIO ALL'INFERNO

«Ho seguito in passato allo stadio le gesta della Cavese. Ora un po' meno, per esigenze familiari. È un buon momento per la squadra - afferma l'ex sindaco Fiorillo - e mi auguro che possa chiudere la stagione con la promozione in serie C2. L'inferno dei dilettanti troppo spesso ci ha riservato brutti momenti».

TROIANO: CE LA FAREMO

«Mio padre mi ha trasmesso - ricorda il figlio dell'ex patron Ciccio Troiano - la passione per la Cavese. Sono cresciuto nel retrostadio del "Lamberti", respirando, dunque, aria aquilotta Ora sento che il momento è quello buono per la Cavese. Forza ragazzi, ce la faremo ad arrivare primi».

SANTIN: MERITA IL SALTO

«Era uno scontro importantissimo per la vittoria finale - sostiene l'ex tecnico della Cavese, ora al Latina - che la formazione aquilotta ha fatto suo. Penso che, anche sulle ali dell'entusiasmo, si possa chiudere in bellezza l'annata. La piazza metelliana merita questa promozione, come testimoniato da un pubblico così caloroso».

SENATORE: BRAVI I TIFOSI

«Sono orgogliosa quando, in giro per il resto d'Italia, sento parlare in positivo della mia città. E quest'anno - confessa la giovane attrice - sta accadendo proprio così. Anche i tifosi hanno vinto la loro partita. Vincere nel calcio è sempre bello, anche se mi auguro che di Cava si possa parlare come sede di un grande teatro».

DI SALVIO: LA NOSTRA FEDE

«La nostra non è una passione, è una fede viscerale. Il nostro sostegno ai giocatori aquilotti - afferma la star delle commesse metelliane - lo ricordiamo ogni domenica con uno striscione che abbiamo fatto realizzare noi commesse cavesi. Quando a fine campionato centreremo la promozione, saremo lì a festeggiare».

Fonte: Il Portico

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