Tu sei qui: Flusso di CoscienzaGiorno della Memoria: qualcosa che riguarda la storia, ma di nuovo anche il presente
Inserito da (PNo Editorial Board), venerdì 27 gennaio 2023 10:04:25
Di Antonio Amato
La giornata della memoria fu stabilita dalle Nazioni unite nella stessa data, nella quale, nel 1945, le truppe dell'Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. E' indubbio che detta giornata sia la più importante delle tante giornate che ogni anno ci ricordano tragici avvenimenti, che cerchiamo di dimenticare. Eppure la persecuzione degli ebrei da parte del nazifascismo, progettando negli ultimi anni della guerra di eliminare l'intero popolo ebraico con una "soluzione finale", è qualcosa che, davvero, non bisogna mai dimenticare. Soprattutto per noi italiani.
Basti ricordare che, un secolo fa, nel 1922, con la "marcia su Roma" il fascismo si attestò in Italia, facendo, tra l'altro, da modello dello stesso nazismo tedesco. Tuttavia, parecchi dubitano dell'utilità di questa celebrazione. Infatti, secondo Eurispes, nel 2004 il 2,7% della popolazione italiana credeva che la Shoah non fosse mai esistita, oggi questa percentuale è aumentata del 15,6.
C'è da ricordare che a distanza di 80 anni dalla caduta di Mussolini un governo dominato dalla destra estrema ha la direzione dell'Italia. E che in questi pochi mesi dall'insediamento la destra estrema sta occupando ogni spazio, anche quello culturale, da molto tempo lasciato disarmato dalla sinistra. A ogni ricorrenza della Giornata della Memoria, giornali e programmi televisivi ci inondano di immagini e racconti di persone e famiglie che patirono persecuzioni e violenze. Tutto ciò va bene, e ricordarlo più spesso non farebbe male. Bisognerebbe domandarsi però ancora di più su quello che non ha funzionato, che ha impedito di vedere in tempo i rischi che spalancarono, nel passato storico, le derive nazionaliste e razziste che precedettero le affermazioni del fascismo e del nazismo. Un fatto che riguarda la storia, ma di nuovo anche il presente.
E nel presente forse non basta più ricordare in questa giornata solo il dramma dell'esodo, ma rammentare anche le altre giornate tragiche, che sono ignorate o volutamente dimenticate, come, ad esempio, quella dell'invasione italiana alla Jugoslavia, dei crimini della XMas italiana in collaborazione con i nazisti ecc. Pasolini, nel 1975, ricordava che "la memoria si perde nell‘oblio dell'etere televisivo" (scritti corsari), oggi può perdersi nell'oblio della rete e nell'indifferenza. Così un popolo senza memoria è un popolo senza storia e senza futuro.
(Foto: Private H. Miller)
Fonte: Il Vescovado
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