Tu sei qui: GourmetRavello, la Terrazza del Professore si veste d'autunno
Inserito da (Admin), venerdì 12 settembre 2025 06:29:47
di Massimiliano D'Uva
C'è un filo sottile che lega il piacere della tavola al ricordo di chi ha saputo trasformare un'idea in patrimonio collettivo. Alla Terrazza del Professore, ristorante dell'Hotel Villa Maria di Ravello, quella trama si percepisce in ogni dettaglio: nell'accoglienza sorridente, nella cura dell'ambiente, nella creatività che illumina la cucina.
Il locale è dedicato a Vincenzo Palumbo, per tutti "il Professore": uomo di visione, amico e mentore di chi firma queste righe, capace con il suo entusiasmo di ispirare generazioni di operatori turistici non solo a Ravello, ma in tutta la Costa d'Amalfi. La sua lezione era semplice e rivoluzionaria insieme: fare dell'ospitalità un'arte, costruire bellezza con la stessa naturalezza con cui si accoglie un ospite in casa.
Sedersi a uno dei tavoli della terrazza, sospesa tra i giardini di limoni e il mare che si intravede oltre, significa intraprendere un viaggio. L'entrée di benvenuto, piccole tartellette di verdure, prepara il palato a un percorso di stagioni e memorie.
Il nuovo menù autunnale, disponibile già da inizio settimana, è ricco di spunti e merita più di una visita.
Tra gli antipasti hanno attirato la mia attenzione la Montanara con burrata, funghi porcini e bucce di limone, fragrante e delicata ma decisamente troppo per una persona sola (quando la ordinate ricordate di avere una o più persone con cui condividerla), l'Orto autunnale di Villa Maria, tavolozza di colori e consistenze che racconta i frutti della terra, e il Baccalà mantecato con panelle, taccole marinate e polvere di rapa rossa, raffinato equilibrio tra mare e orto, la cui consistenza però non mi ha convinto completamente.
Il viaggio prosegue con la Tagliatella di farro con ragù di agnello e olive taggiasche, interpretazione elegante di un piatto d'altri tempi, per un attimo ho pensato di non essere in costiera, dove ogni boccone è equilibrio tra intensità e freschezza. Tra i secondi, lo Chateaubriand con salsa bernese, patate al forno, zucca e verza conquista per qualità della carne, perfetta cottura e armonia di sapori.
A suggellare l'esperienza, un dolce alle castagne: soffice, discreto, avvolgente come un abbraccio d'autunno, avrei voluto lasciarne un po' ma non ci sono riuscito. È stato il sigillo poetico di una cucina che parla di memoria, territorio e contemporaneità.
Compagno di questo itinerario gastronomico è stato il Serra Ferdinandea 2020 Sicilia DOC Rosso, un blend di Nero d'Avola e Syrah nato dalla collaborazione tra le famiglie Planeta e Oddo. Un calice dal carattere mediterraneo, capace di accompagnare con eleganza ogni portata, dall'antipasto fino al dessert, esaltando la complessità dei piatti senza mai sovrastarli.
Alla Terrazza del Professore, sotto la guida appassionata di Francesco e Giuseppe Palumbo, ogni piatto è un omaggio al passato e uno sguardo verso il futuro. Vincenzo Palumbo ha trasformato il suo amore per il territorio e per la città della Musica in un'eredità viva, capace di continuare a ispirare chi sceglie di raccontare la Costa d'Amalfi attraverso l'ospitalità e il gusto.
Complice la piacevole compagnia e il buon cibo dimenticavo un aspetto fondamentale dell'accoglienza in questo luogo: il sottofondo musicale tanto caro al Professore. Le sue playlist, costruite con amore, passione e competenza musicale, riescono a regalare ancora oggi la giusta atmosfera per ogni momento della giornata, facendo di Villa Maria e della "Sua" Terrazza un luogo con un'anima, senza tempo, in cui ogni visita si trasforma in un ricordo indelebile.
Fonte: Il Vescovado
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