Tu sei qui: Lettere alla redazioneRavello, turista ubriaco sale sulla e-bike di una residente e la danneggia per poi scappare
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), martedì 5 agosto 2025 13:15:50
Ancora un episodio di inciviltà e disturbo nel cuore di Ravello, stavolta denunciato pubblicamente tramite le nostre pagine da una cittadina esasperata. A segnalare quanto accaduto nella serata di ieri, 4 agosto, è Clelia Mansi, che racconta di essere stata vittima di un gesto vandalico da parte di un turista in evidente stato di ubriachezza, mentre si trovava in piazza Vescovado, seduta ai tavoli del bar Duomo.
«Verso le 23:15 un turista visibilmente ubriaco, seduto ai tavoli del bar, ha pensato bene di appropriarsi della mia ebike, parcheggiata accanto al tavolo», spiega la signora Mansi. «È salito in sella alla mia bicicletta e, dopo pochi metri, è caduto rovinosamente, danneggiando il manubrio e la catena».
La scena ha suscitato lo sconcerto dei presenti. La vittima del gesto, accompagnata da alcuni amici, ha provato a inseguire il giovane, che nel frattempo si è dato alla fuga: «L'ho seguito mentre chiamavo i Carabinieri, ma lui, alla vista dei miei amici, ha iniziato a correre imboccando via dei Rufolo. Da lì, lo abbiamo perso di vista».
Purtroppo è stato impossibile riconoscere il giovane, perché il gruppo di turisti seduti con lui poco prima non ha collaborato: «Ho chiesto le generalità del ragazzo alla comitiva con cui beveva e rideva, ma hanno negato di conoscerlo, anche se poco prima un bambino del gruppo stava giocando con lui all'iPad».
I Carabinieri sono intervenuti sul posto, ascoltando le testimonianze di Clelia, dei turisti presenti e di alcuni testimoni oculari, senza poter fare molto altro.
Un episodio che ha generato sdegno nella vittima del danneggiamento: «Questo è lo stato in cui versa Ravello: non si può nemmeno lasciare una bici un momento vicino al proprio tavolo senza assistere a scene inimmaginabili. È questa la gente che merita Ravello? Turisti ubriachi che schiamazzano, disturbano e danneggiano impunemente, perché tutto è concesso a chi è qui per i famigerati "matrimoni"».
Infine, l'affondo: «Il turismo di qualità è lontano anni luce, ma va tutto bene, finché non toccano l'orticello di qualcuno. Che livello basso!».
Un appello amaro ma diretto, che chiama in causa non solo il senso civico dei visitatori, ma anche la responsabilità collettiva della comunità locale e delle istituzioni nel tutelare il decoro e la vivibilità del paese.
Fonte: Il Vescovado
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