Tu sei qui: MondoAlaska, vertice Trump-Putin: progressi significativi senza accordo sul cessate il fuoco
Inserito da (Admin), sabato 16 agosto 2025 10:53:42
Nessun cessate il fuoco immediato, ma un passo importante sul piano diplomatico. Il vertice tra Donald Trump e Vladimir Putin, svoltosi il 15 agosto ad Anchorage, Alaska, ha segnato la riapertura ufficiale del canale di dialogo diretto tra Russia e Stati Uniti.
L'incontro, ospitato nella base militare Joint Base Elmendorf-Richardson, si è svolto con un'imponente cerimonia di accoglienza: tappeto rosso, sorvoli di F-22 e B-2, strette di mano e perfino la rottura del protocollo con Putin che è salito sulla limousine di Trump, "The Beast".
Al tavolo erano presenti, oltre ai due presidenti, per la Russia il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, il ministro della Difesa Andrei Belousov, il ministro delle Finanze Anton Siluanov, l'assistente presidenziale Yuri Ushakov e l'inviato speciale Kirill Dmitriev.
Per gli Stati Uniti hanno preso parte il segretario di Stato Marco Rubio, l'inviato speciale Steve Witkoff, il direttore della CIA John Ratcliffe, il segretario al Tesoro Scott Bessent, il segretario al Commercio Howard Lutnick e il vicepresidente alla Difesa Pete Hegseth.
Putin ha ribadito che la guerra in Ucraina rappresenta per Mosca una minaccia fondamentale alla sicurezza nazionale, ma ha parlato del popolo ucraino come di un popolo "fratello": «Tutto ciò che accade è per noi una tragedia e un dolore profondo. La Russia è sinceramente interessata a porre fine a questo conflitto».
Il leader del Cremlino ha ringraziato Trump per il tono "costruttivo" e ha sottolineato che era inevitabile "passare dalla contrapposizione al dialogo". Non è mancata una nota simbolica: al suo arrivo ha salutato l'americano con un «Buongiorno, caro vicino!», in riferimento all'Alaska. Dopo il summit ha deposto fiori alle tombe dei piloti sovietici caduti in Alaska durante la Seconda guerra mondiale.
In un'intervista a Fox News, Trump ha parlato di un incontro "molto produttivo", pur ammettendo che non è stato raggiunto un accordo finale: «Abbiamo grandi possibilità di arrivare a un'intesa, ma ora tutto dipende da Zelensky e dalle capitali europee».
Il presidente americano ha ricordato i colossali aiuti occidentali a Kiev: «Biden ha gettato soldi come caramelle. Noi abbiamo dato 350 miliardi di dollari, l'Europa molto meno, ma comunque 100 miliardi».
Trump ha inoltre sottolineato che Europa e Ucraina non devono ostacolare il processo di pace, ventilando la possibilità di un vertice a tre con Putin e Zelensky, nel quale si è detto pronto a partecipare come garante. La fine del conflitto, ha ribadito, sarebbe "un grande risultato sia per Putin che per Zelensky".
Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitrij Medvedev ha tracciato un bilancio dei colloqui:
Al termine della conferenza stampa congiunta, Putin ha parlato di "garanzie di sicurezza per l'Ucraina", mentre Trump ha riconosciuto che "restano nodi significativi da sciogliere".
Il Cremlino ha invitato Kiev e le capitali europee ad affrontare il processo "in modo costruttivo, senza provocazioni e sabotaggi". Ma mentre i leader stringevano mani ad Anchorage, l'aeronautica ucraina denunciava nuovi raid di droni russi nell'est del Paese.
Putin ha infine lanciato un invito: "Next time in Moscow". Trump, sorridendo, ha ammesso che riceverebbe critiche, ma non ha escluso la possibilità di un nuovo summit nella capitale russa.
Fonte: Positano Notizie
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