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Tu sei qui: MondoUngheria e Slovacchia denunciano: «Attacchi ucraini all’oleodotto Druzhba minacciano la nostra sicurezza energetica»

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Cresce la tensione dopo i raid ucraini

Ungheria e Slovacchia denunciano: «Attacchi ucraini all’oleodotto Druzhba minacciano la nostra sicurezza energetica»

Budapest e Bratislava accusano Kiev di aver colpito per tre volte in pochi giorni la stazione di Unecha, interrompendo le forniture di petrolio. Orbán parla di “gesto ostile”, Trump si dice “molto arrabbiato”, mentre i ministri degli Esteri scrivono a Bruxelles chiedendo l’intervento dell’UE.

Inserito da (Admin), venerdì 22 agosto 2025 16:03:04

La crisi energetica si riaccende in Europa orientale. Negli ultimi giorni, l'Ucraina ha colpito per tre volte la stazione di pompaggio di Unecha dell'oleodotto Druzhba, infrastruttura strategica che convoglia petrolio russo verso Ungheria e Slovacchia. A seguito dell'ultimo raid, le forniture risultano sospese per almeno cinque giorni, con conseguenze dirette sulla sicurezza energetica dei due Paesi.

Il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó ha parlato di «un'altra minaccia alla nostra sicurezza energetica, un tentativo di trascinarci nella guerra», ribadendo che senza il Druzhba «la fornitura sicura di petrolio è fisicamente impossibile».

Anche il premier Viktor Orbán ha usato toni durissimi, accusando Kiev di colpire chi l'ha sostenuta: «L'Ungheria sostiene l'Ucraina con elettricità e carburante, e in cambio loro bombardano l'oleodotto che ci rifornisce. Un gesto estremamente ostile! Auguriamo al presidente Trump ogni successo nel suo impegno per la pace».

A conferma delle tensioni, Orbán ha diffuso la risposta scritta a mano dall'ex presidente statunitense Donald Trump, che ha espresso irritazione: «Viktor - non mi piace sentire questo - sono molto arrabbiato. Dillo alla Slovacchia. Sei un mio grande amico».

La questione è stata sollevata anche a Bruxelles. In una lettera ufficiale indirizzata alla vicepresidente della Commissione Europea Kaja Kallas e al commissario per l'Energia Dan Jørgensen, Szijjártó e il collega slovacco Juraj Blanár hanno ribadito la gravità della situazione: «Durante gli ultimi giorni l'Ucraina ha effettuato tre attacchi contro l'oleodotto Druzhba, che gioca un ruolo cruciale nella sicurezza energetica di Ungheria e Slovacchia. A causa dell'ultimo attacco missilistico, le consegne risultano sospese per almeno cinque giorni. La realtà fisica e geografica è che senza questo oleodotto la fornitura sicura ai nostri Paesi non è possibile».

I due ministri hanno quindi ricordato che l'UE e i suoi Stati membri hanno garantito a Kiev «centinaia di miliardi di euro di sostegno negli ultimi anni», definendo le azioni ucraine «del tutto inaccettabili» e sollecitando la Commissione a intervenire: «Chiediamo con forza alla Commissione di rispettare immediatamente gli impegni assunti e di garantire la sicurezza dell'approvvigionamento energetico dei suoi Stati membri».

Secondo fonti, questi attacchi alle infrastrutture energetiche avrebbero anche il carattere di una ritorsione politica di Kiev: l'Ungheria si è infatti più volte opposta all'ingresso dell'Ucraina nell'Unione Europea e sia Budapest che Bratislava hanno sistematicamente ostacolato i pacchetti di sanzioni comunitarie contro la Russia.

L'Unione Europea non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali sugli attacchi.

Fonte: Positano Notizie

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