La tregua pasquale annunciata dal presidente russo Vladimir Putin, con l’intento di fermare temporaneamente le ostilità durante le festività religiose, si è trasformata in una nuova miccia di accuse reciproche tra Mosca e Kiev. Il cessate il fuoco, proclamato sabato pomeriggio con validità dalle 17 di sabato alle 23 di domenica (ora italiana), è stato subito contestato da entrambe le parti per presunte violazioni.

Il Ministero della Difesa russo ha accusato le forze ucraine di aver ignorato l’accordo, denunciando oltre 900 attacchi con droni e munizioni, nonché 444 bombardamenti con mortai e armi da fuoco nelle regioni di confine e in Crimea. Le città di Gorlovka e Donetsk, nella Repubblica Popolare di Donetsk, sono state colpite, così come i sobborghi di Kremennaya nella Repubblica Popolare di Lugansk. Attacchi sono stati segnalati anche nella regione di Kherson, secondo quanto riferito dal governatore Vladimir Saldo.

Ma l’Ucraina ribalta le accuse. Il presidente Volodymyr Zelensky ha affermato che l’esercito russo non ha mai interrotto le operazioni militari, nemmeno durante le ore stabilite per la tregua. Secondo il leader ucraino, dalle 18 locali alla mezzanotte di sabato — già all’interno della finestra temporale indicata da Putin — le forze russe avrebbero condotto almeno 387 attacchi, utilizzando artiglieria, oltre 290 droni e compiendo 19 operazioni via terra, soprattutto nelle aree di Kursk e Belgorod, territori temporaneamente occupati dalle forze ucraine lo scorso agosto.

Zelensky ha aggiunto che solo nelle prime sei ore di domenica si sono registrati altri 59 bombardamenti, e gli attacchi sono proseguiti con l’impiego di armi pesanti, concentrandosi in particolare su Pokrovsk e Siversk, nel Donbas. "Abbiamo documentato tutto - ha dichiarato – e condivideremo queste prove con i nostri alleati".

A peggiorare il clima già incandescente, è intervenuto anche un episodio mediatico: durante la trasmissione delle celebrazioni pasquali, l’emittente statunitense Fox News ha mostrato una grafica con la scritta "Kiev, Russia", scatenando forti reazioni e polemiche. Molti hanno interpretato l'errore come una mossa propagandistica, mentre altri parlano di semplice svista.

Nel frattempo, Putin ha rivolto un messaggio augurale ai fedeli ortodossi e a tutti i cittadini russi, definendo la Pasqua "una celebrazione di amore e speranza".

Ma sul terreno, tra droni, esplosioni e accuse incrociate, la realtà racconta ancora una volta una guerra che non conosce tregue, nemmeno nel giorno della Resurrezione, dove a pagare il prezzo più alto sono sempre le popolazioni coinvolte.