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Tu sei qui: MondoUcraina-Usa, Zelensky accetta la tregua. Trump: "Ora la palla passa a Putin"

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Svolta nei negoziati a Gedda: tregua di 30 giorni e ripresa degli aiuti americani

Ucraina-Usa, Zelensky accetta la tregua. Trump: "Ora la palla passa a Putin"

Dopo un lungo negoziato, Kiev e Washington siglano un'intesa per un cessate il fuoco di 30 giorni, con l'impegno degli Stati Uniti a riprendere il supporto militare e la condivisione di intelligence. Zelensky: "Gli Usa capiscono le nostre argomentazioni". Trump: "Parlerò con Putin, auspico un cessate il fuoco totale".

Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), mercoledì 12 marzo 2025 09:39:14

L'Ucraina e gli Stati Uniti compiono un deciso passo verso la pace con la Russia, superando la frattura nata dall'ultimo incontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky. Il vertice di Gedda tra le delegazioni dei due governi ha prodotto un risultato che potrebbe segnare una svolta dopo oltre tre anni di conflitto: Kiev ha accettato la proposta americana di una tregua di 30 giorni, mentre Washington ha promesso di riprendere immediatamente il sostegno militare e la condivisione dell'intelligence.

"Adesso gli Usa capiscono le nostre argomentazioni", ha dichiarato Zelensky, esprimendo la sua soddisfazione per l'accordo raggiunto. Un clima confermato anche dal presidente americano, che ha spostato il focus sulla Russia: "Spero che Putin sia d'accordo con il piano per la tregua, parlerò con lui forse questa settimana", ha annunciato Trump, auspicando un "cessate il fuoco totale nei prossimi giorni".

Mentre gli Stati Uniti pianificano nuovi contatti con funzionari russi, il tycoon ha anticipato che inviterà Zelensky alla Casa Bianca per rafforzare il dialogo.

 

La giornata a Gedda è stata intensa e segna la prima occasione di riconciliazione tra americani e ucraini dopo la rottura dello scorso 28 febbraio nello Studio Ovale, che aveva portato al blocco degli aiuti militari a Kiev. Alla città saudita sono arrivate delegazioni di alto livello: per gli Usa il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz e il segretario di Stato Marco Rubio; per l'Ucraina il capo dell'ufficio presidenziale Andriy Yermak e i ministri degli Esteri e della Difesa Andriy Sybiga e Rustem Umerov.

"Siamo pronti a fare di tutto per raggiungere la pace", ha dichiarato Yermak all'inizio dei colloqui, sottolineando l'intento di avviare una "conversazione costruttiva e amichevole con i nostri partner americani". Kiev aveva già preparato il terreno nei giorni precedenti con il presidente Zelensky che aveva incontrato il principe Mohammed bin Salman, consolidando la mediazione saudita.

Durante i negoziati, durati oltre nove ore, le discussioni si sono concentrate su due temi chiave: la tregua e le concessioni sulle risorse minerarie. Gli Stati Uniti avevano chiesto a Kiev di accettare concessioni territoriali alla Russia e di firmare un accordo con Washington sui minerali critici, fondamentali per l'industria tecnologica americana.

Il comunicato congiunto rilasciato al termine dei negoziati ufficializza la tregua temporanea: "L'Ucraina ha espresso la disponibilità ad accettare la proposta degli Stati Uniti di un cessate il fuoco immediato e provvisorio di 30 giorni, che può essere esteso di comune accordo tra le parti e che è soggetto all'accettazione e all'attuazione simultanea da parte della Federazione Russa".

In cambio, Washington riprenderà "l'assistenza alla sicurezza per l'Ucraina e rimuoverà la pausa sulla condivisione di intelligence". Un punto cruciale è stato anche l'accordo tra Kiev e gli Stati Uniti sullo sviluppo delle risorse minerarie critiche, con l'obiettivo di "compensare il costo dell'assistenza americana". L'Ucraina è riuscita inoltre a inserire nel comunicato la volontà di coinvolgere "i partner europei nel processo di pace".

Da Mosca non è ancora arrivata una risposta ufficiale, ma il Cremlino monitora con attenzione gli sviluppi. "La palla ora è in mano ai russi", ha dichiarato Rubio, annunciando nuovi contatti diretti tra Washington e Mosca. Secondo fonti diplomatiche, giovedì potrebbe arrivare a Mosca l'inviato di Trump, Steve Witkoff, per discutere i prossimi passi.

Il clima di cautela da parte russa è rafforzato dalle dichiarazioni del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che ha denunciato un "massiccio attacco di droni su Mosca" proprio nelle ore in cui si svolgevano i negoziati di Gedda, avvertendo che tali azioni potrebbero "compromettere la pace".

A margine dei negoziati, il presidente ucraino ha ribadito la necessità che gli Stati Uniti facciano pressione sulla Russia affinché accetti il cessate il fuoco. "Gli Usa devono convincere la Russia ad accettare il cessate il fuoco", ha dichiarato Zelensky.

La strada verso la pace è ancora lunga, ma il vertice di Gedda ha rappresentato un passo avanti che potrebbe cambiare le sorti del conflitto. La prossima mossa spetta ora a Putin.

Fonte: Il Vescovado

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