Il rosso vivo dei pomodori, il verde intenso del basilico e sullo sfondo l'azzurro infinito del mare. È questa la tavolozza di colori che racconta la tradizione delle conserve a Montepertuso, frazione collinare di Positano, immortalata dagli scatti di Fabio Fusco.

Ogni anno, a fine estate, la terrazza di mamma Regi con il suo giardino si trasforma in una piccola officina del gusto: i pomodori vengono lavati, tagliati, passati e imbottigliati in barattoli o bottiglie di vetro che, una volta sterilizzate, custodiranno il sapore dell'estate per i mesi più freddi.

Un rito che non è soltanto gastronomico, ma sociale e identitario. In Costiera, dove gli abitanti sono stati a lungo "contadini pescatori", con un piede in barca e l'altro in giardino, la conserva di pomodoro rappresentava una scorta preziosa per affrontare l'inverno. Ogni famiglia partecipava, in un lavoro corale che univa generazioni diverse attorno al medesimo gesto antico.

Oggi, in un mondo dominato dalla fretta e dalla grande distribuzione, queste immagini raccontano la forza di una memoria che resiste. Preparare le conserve significa tramandare un sapere, assaporare il tempo lento della comunità e mantenere vivo il legame con la terra e con il mare che da sempre sostengono la vita sulla Divina Costiera.

Un barattolo di salsa non è soltanto cibo: è la storia di un popolo che non dimentica le proprie radici.

Foto: Fabio Fusco Positano

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