«Il Pd mi ha rotto le scatole». Non usa mezzi termini il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, durante la presentazione del suo libro "Nonostante il Pd" a Bologna, presso la Biblioteca Salaborsa con il Condirettore del Quotidiano NazionaleRaffaele Marmo.

Il Governatore ha definito «un'aggressione politico mediatica» le critiche del partito al suo eventuale terzo mandato: «Zaia sta esercitando il terzo mandato nella grazia del signore, nessuno ha detto una parola», ha aggiunto.

Secondo De Luca il problema è che «dà fastidio chi non ha correnti né padroni: questo è tutto».

E allora inizia un attacco a spada tratta contro i dirigenti del Pd, invitandoli a rimettere al centro questioni delicate sulle quali oggi si tace, in primis la sicurezza: «Questa parola non esiste nel linguaggio pubblico del Pd. Sembra che per il Pd questa parola sia l'equivalente del fascismo, invece la sicurezza è un bisogno umano primario».

Ancora, la giustizia: «Di fronte all'abuso d'ufficio che è un'ignominia, il nostro partito non ha detto niente. Opportunismo totale».

A causa di una «visione ottocentesca dell'imprenditoria», osserva De Luca, il PD non riesce a parlare di impresa e alle imprese. E non riesce a parlare neppure agli operai: «Perché gli operai che dovrebbero essere il nostro mondo votano a destra?».

«Siamo riusciti a rompere i rapporti con tutto il mondo cattolico, ma è possibile?», ha aggiunto.